Venticinque bambini nati a Rimini in un solo giorno. L'affollamento ha mandato in crisi il Pronto soccorso
Notizia pubblicata il 07 maggio 2008
Categoria notizia : Fatti Curiosi
VENTICINQUE bambini nati tutti nello stesso giorno. Un vero e proprio baby boom quello che é stato registrato, lunedì scorso, nel reparto di Ostetricia e ginecologia dell'ospedale di Rimini.
In effetti se si considera che, attualmente, nella struttura dell'Infermi vengono alla luce circa 2.500 piccoli all'anno, facendo una elementare divisione si vede che la media giornaliera é di circa sette bambini.
Tra i venticinque neonati ci sono stati anche un paio di parti gemellari e in otto casi (su 25) per far venire alla luce i bimbi é stato necessario effettuare un taglio cesareo.Tutto questo grande lavoro, che ha visto impegnato tutto il giorno e gran parte della notte il personale del reparto, sia medico che infermieristico, ha avuto, però, notevoli ripercussioni sul Pronto soccorso ostetrico dove c'erano mamme in attesa del loro figlio. Alcune giunte in emergenza e molto preoccupate per i disturbi di cui soffrivano. Purtroppo alcune di queste donne hanno dovuto attendere cinque ore e mezzo prima di essere viste da un medico.
RACCONTA la sua vicenda
Cristina Monaldi, 42 anni, residente a Rimini, la quale é giunta nel Pronto soccorso ostetrico alle 10 di lunedì ed é stata visitata alle 15,20.
«Aspetto un bambino e sono nelle prime settimane di gravidanza - spiega - già da alcuni giorni avvertivo dolori piuttosto forti all'addome, poi ieri (lunedì, per chi legge) ho notato una perdita di sangue. Mi sono molto preoccupata e, nonostante io sia una persona piuttosto tranquilla e non alla prima gravidanza, ho pensato che fosse il caso di farmi vedere. Sono arrivata in ospedale poco prima delle dieci e sono andata direttamente al Pronto soccorso ostetrico. Sono salita al piano e all'infermiera dell'accettazione ho spiegato che cosa mi stava succedendo, lei mi ha chiesto tutti i dati, età compresa, poi mi ha detto di accomodarmi nella saletta che poi sarebbe arrivato il dottore».
E QUI inizia la lunga attesa di Cristina. «Nella sala di aspetto c'erano già quattro o cinque mamme: a una, così mi ha riferito, si erano già rotte le acque - prosegue -. Ci siamo messe a chiacchierare, per far trascorrere il tempo. Il fatto é che nessuno andava avanti: alle 13.30 eravamo ancora tutte lì in attesa che arrivasse un medico per vederci. A quel punto ho chiesto all'infermiera che cosa stava succedendo e mi é stato risposto che erano in corso delle urgenze e che tutto il personale era occupato. Ho ribadito che anche le nostre erano urgenze, visto che eravamo lì e che per quello che mi riguardava poteva essere qualcosa di molto grave oppure niente, ma se nessuno mi visitava non lo potevamo sapere».
SOLO alle 15,20 Cristina ha potuto incontrare un medico. «E' arrivata una dottoressa, molto brava e gentile che mi ha vista: non era niente di gravissimo, ma intanto per venti giorni dovrò stare a riposo e non andare al lavoro. Comunque devo dire che non é stata una bella esperienza: lì in attesa per oltre cinque ore senza sapere che cosa ti sta succedendo», afferma Cristina.
Cristina tra poco si sposerà , con un cittadino sammarinese: «In tutta sincerità spero in questo breve tempo spero di non avere più bisogno della sanità italiana. Poi mi servirò di quella di San Marino».
(foto di http://www.flickr.com/photos/dorabergoglio)