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Ray Wilson e un tributo a Gabriel C'é profumo di Genesis nell'aria. Stasera al Naima il cantante che sostituì Phil Collins nel 1997

Notizia pubblicata il 08 febbraio 2008



Categoria notizia : Musica


QUANTI sono gli orfani dei Genesis? Migliaia, decine di migliaia. Vagano disperati. Smarriti, senza una vera guida dal 1974 (anno della straziante fuga dell'arcangelo Gabriel)

 E cercano smaniosamente un altro pastore, che li riconduca nelle sacre praterie del progressive rock. Il lungo viaggio porta al Naima club, nuova tappa dell'odissea dell'eterno popolo in pena (ingresso a 15 euro, info 335-314568).

Lì stasera si respirerà  aria di Genesis, dapprima con l'esibizione dei Pg Time. Pg, le iniziali di Peter Gabriel. E difatti si tratta di un'italianissima tribute band del primo cantante del gruppo britannico, autore di album seminali del rock barocco anni 70, come 'Nursery crime', 'Foxtrot', 'Selling england by the pound' e 'The lamb lies on Broadway'. Oggi in scaletta ci saranno i pezzi del 'Secret world tour di Gabriel del 1994 ('Love to be loved', 'Red rain', 'Mercy street'), ma anche schegge del suo ultimo cd, 'Up'.

STASERA il viaggio continuerà  nella seconda, anzi, nella terza parte della vita dei Genesis. Sul palco salirà , in duo, Ray Wilson. Un nome ai più insignificante, non ai patiti dei Genesis.
Andiamo al 1997. Ray é un 28enne cantante scozzese. Promette bene. Voce splendida, potente: anni prima, con la sua vecchia band, gli Stiltskin, era riuscito quasi a sfondare grazie ad un pezzo imbevuto di grunge, 'Inside'. Ma l'appuntamento con i riflettori venne solo rinviato. Infatti un giorno, mentre Ray si stava preparando un té nella sua casa di Edimburgo, squillò il telefono.

Era Tony Smith, il manager dei Genesis: «Hey, Phil Collins ha appena mollato il gruppo- gli disse -: vuoi fare un provino per prendere il suo posto?». Come si fa a dire di no ad una chiamata così? Un'offerta irrifiutabile anche perchè allora il pianeta dei Genesis era assolutamente dorato: con Collins avevano venduto milioni di dischi, riempito arene da 80mila posti. Invece al povero Ray andò male. Assieme a Tony Banks e Mike Rutheford (i due membri superstiti dei Genesis) incise un solo album, 'Calling all stations', neanche brutto, in verità . Fu il successivo tour che si rivelò un assoluto disastro.

IN AMERICA, dove pochi anni prima il sold out era un'abitudine della band, vendettero anche soli 20 biglietti a data. E la tournée venne annullata. In Italia, paese tradizionalmente innamorato dei Genesis, altro flop: poca gente e concerti insignificanti. La saga dei Genesis finì, ingloriosamente.

E RAY ci rimase talmente male da cadere in un turbine depressivo di 5 anni. Poi é riemerso: ha formato altri gruppi, scritto nuove canzoni. E giustamente non si é mai vergognato del suo effimero fidanzamento con i Genesis. E i fan lo sappiano, anche adesso canta qualche canzone del gruppo inglese: 'Ripples', 'Carpet crawlers', 'Follow you follow me', 'The lamb lies down on Broadway' e 'In The air tonight ' di Phil Collins e 'Biko' di Peter Gabriel..
Insomma, la macchina del tempo é pronta: c'é un vecchio mondo di folletti, teste di volpi e scatole musicali da visitare. (photo by Immagini di Vita Quotidiana)