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Tutela Biologica Ravenna. I piccoli squali crescono al Paguro. Gli esemplari si sono già ambientati

Notizia pubblicata il 23 dicembre 2008



Categoria notizia : Fatti Curiosi


IL FREDDO non è stato un ostacolo; mute stagne addosso, sommozzatori dell’associazione Paguro, iscritti al Circolo Subacqueo Ravennate e a Ravenna Sub, si sono immersi nei giorni scorsi nell’area dove giace il relitto dell’omonima piattaforma.

Volevano verificare la situazione a due mesi dalla ‘liberazione’ dei 26 piccoli squali, nell’ambito di quel progetto pilota messo a punto insieme al biologo Raffaele Gattelli di Aquae Mundi (e al Centro ricerche marine di Cesenatico, alla Coop Mare di Cattolica e a Marine Consulting di Mezzano). E gli esemplari di gattopardo e gattuccio incontrati fra il pianale a dieci metri di profondità, e i tralicci della struttura, erano perfettamente ambientati. Anzi, hanno accolto il pesce portato dai sub; un paio si sono lasciati anche accarezzere. D’altra parte anche gli otri e le anfore collocate per allestire tane (oltre una cinquantina) avevano una notevole quantità di ‘inquilini’, che non avevano alcuna intenzione di essere disturbati.
«GRAZIE alla passione di tanti amici subacquei — commenta il presidente dell’associazione, Giovanni Fucci — e nonostante il ‘pessimismo preventivo’ di tanti eminenti ricercatori, possiamo affermare che il nostro primo progetto ‘Seminiamo il futuro’ è un successo. Possiamo affermare che il risultato è straordinario e ben superiore alle nostre stesse riserve e preoccupazioni. Il risultato è stimolante e ci conforta per continuare questo metodo anche nel 2009 con altre specie e grazie all’entusiasmo di amici e soci. L’augurio è che le istituzioni prendano spunto da questo progetto e collaborino a iniziative di questa portata, con relativi finanziamenti e supporti a quanti intendano realizzare simili progetti».
A QUESTO punto Raffaele Gattelli non ha dubbi: si deve continuare. Ha così confermato il progetto di liberare nuovi esemplari al più tardi nel mese di maggio. Si tratterà, in quella occasione, di astici, cernie e murene. «Le cose migliori — conclude il presidente Fucci — si ottengono solo con il massimo della passione. L’associazione Paguro chiude così un anno straordinario e molto impegnativo sia per l’attività dei soci che dal punto di vista economico, nei prossimi mesi sarà presentato alla comunità ravennate il dvd del progetto di ripopolamento di quell’area». Il reef artificiale che è nato dodici miglia al largo della costa ravennate dopo la sciagura del 1965, sta diventando un caso unico nel proprio genere; dalla creazione della zona di tutela biologica all’esperimento di oggi, i subacquei ravennati stanno dimostrando come ci si possano ottenere grandi risultati impegnandosi per salvaguardare e valorizzare il patrimonio ambientale del mare.

foto by http://www.flickr.com/photos/olsenweb