Vivere, ma con filosofia. Ravenna, oltre cento reperti nella mostra "Otium"
Notizia pubblicata il 21 marzo 2008
Categoria notizia : Cultura
IL CONCETTO di 'ozio' ha da sempre estimatori e detrattori. I latini indicavano con il termine 'otium' un'occupazione fondamentalmente portata alle speculazioni intellettuali, in contrapposizione al 'negotium', che voleva dire occuparsi dei propri affari, più per necessità che per scelta.
Nei secoli é stato 'elogiato' da Robert Louis Stevenson e da Bertrand Russell; giustificato da pensatori socialisti. Il riferimento storico più radicato é però quello della cultura che i romani avevano sviluppato nel tardo periodo repubblicano e nei primi secoli dell'impero, di origine ellenistica, e che aveva come autorevole 'teorico' Cicerone. Un ideale di vita, dunque, l'unico degno dell'uomo colto, intellettuale, contrapposto al modo di vivere dei 'nuovi ricchi'.
E su questo concetto che si snoda il racconto proposto dalla mostra 'Otium. L'arte di vivere nelle domus romane di età imperiale' allestita nei suggestivi spazi dell'ex chiesa medievale di San Nicolò dalla fondazione RavennAntica. Sono esposti oltre cento preziosi reperti archeologici, 'selezionati' da Carlo Bertelli e Luigi Malnati (coordinamento scientifico della mostra e del catalogo di Giovanna Montevecchi), per raccontare appunto come quell'ideale culturale e filosofico si sia riverberato ad esempio nella costruzione delle abitazioni, dall'arredo ai giardini, dalle terme private ai giocattoli.
IN PRIMA fila mosaici e ambienti relativi a domus rinvenute negli strati sottostanti la celebre Domus dei tappeti di pietra di Ravenna e dell'area termale vicino alla villa di Russi, fino a oggi mai presentati al pubblico. Insieme a queste opere, altri oggetti sono stati messi a disposizione da siti archeologici della regione, in particolare da Rimini, con il bellissimo Orfeo citaredo, da Verona (Ercole e Anteo), da Como, Firenze (la statua del filosofo Ermarco).
Fondamentale la collaborazione con Pompei e l'arte vesuviana, quindi con il Museo archeologico di Napoli; infatti una sezione della mostra é riservata a splendide pitture pompeiane. Altri materiali sono normalmente conservati al Museo Nazionale di Ravenna, come le erme (pilastrini quadrangolari sormontati da una testa scolpita a tutto tondo, generalmente collocati lungo le strade e ai crocevia) di Epicuro e Carneade; e in quello di Ancona (una statuetta di Sofocle). Di grande importanza la famosa bambola di Crepereia Tryphaena, che per la prima volta può essere ammirata lontana dai Musei Capitolini di Roma; infine particolare curiosità suscita la stele funeraria di Lutatia Lupata, ottenuta in prestito dalla città spagnola di Mèrida. Otium resterà aperta fino al 5 ottobre, tutti i giorni dalle 10 alle 18.30 (info, tel.: 0544 213371).n. g
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