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Capitali bizantine di nuovo insieme. Progetti da mezzo milione per Istanbul

Notizia pubblicata il 22 febbraio 2009



Categoria notizia : Cultura


UNA STRADA per Bisanzio, ovvero tre progetti che Ravenna potrà realizzare nella primavera del 2010, a Istanbul, in quell’anno Capitale europea della cultura. Sotto il segno di Giustiniano.

Questo il risultato di una serie di incontri che una delegazione ravennate ha tenuto appunto nella megalopoli turca; ne facevano parte l’assessore alla cultura, Alberto Cassani; la dirigente del turismo, Grazia Marini; il direttore di RavennAntica, Sergio Fioravanti; e Linda Kniffitz, responsabile del Centro di documentazione sul mosaico. L’idea di una collaborazione aveva preso forma in novembre, durante la visita di una delegazione di Istanbul a ravenna. Si era consolidata di fronte alla constatazione di come uno fra i simboli di Istanbul 2010 era l’immagine di Giustiniano, quella che si può ammirare nella basilica di San Vitale.

Così si sono tessute le prime relazioni per arrivare a un pacchetto di tre le proposte, che sono state presentate ai vertici del Comitato Istanbul 2010. In primo luogo l’allestimento della mostra delle copie dei mosaici antichi, che ha incontrato grande favore e potrebbe trovare posto nella chiesa di Santa Irene, situata tra Santa Sofia e il Topkapi. Interventi di restauro, con l’ipotesi di avviare una vera e propria campagna che potrebbe interessare i mosaici della Turchia, non solo quindi a Istanbul, ma anche Efeso e Zeugma; e questo avrebbe come referente RavennAntica. Inoltre il Cidm ha presentato un progetto per catalogare altri mosaici antichi di Istanbul oltre a quelli della basilica di Santa Sofia, già all’interno della banca dati dell’istituzione ravennate. Il tutto dovrebbe muovere finanziamenti complessivi per una cifra attorno al mezzo milione di euro.

«SIAMO molto fiduciosi che il Comitato accolga queste proposte — commenta Cassani — ma la costruzione di questa relazione con l’antica Bisanzio ha un significato particolare in sé. Anche nel percorso verso Ravenna capitale europea della cultura. C’è una serie di altri progetti con Istanbul, a cui si aggiungono le relazioni che stiamo tessendo con paesi come Linz e Pecs in Ungheria, capitali europee della cultura nei prossimi anni. Mi pare che i risultati stiano arrivando grazie anche alla una nuova capacità di Ravenna di costruire rapporti fruttuosi».

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