Ravenna Festival. Travolti dalla taranta L'insolito progetto di Sparagna e Micha van Hoecke
Notizia pubblicata il 25 giugno 2008
Categoria notizia : Spettacoli
L'AMBIENTAZIONE é suggestiva: la darsena dei Magazzini del Sale di Cervia. Lì stasera e domani alle 21.30 Ravenna Festival presenta Sinfonia per una taranta, un progetto di Ambrogio Sparagna e Micha van Hoecke.
Si tratta di uno spettacolo di musica e danza di altissima qualità , ma anche decisamente travolgente dal punto di vista dinamico ed espressivo, appunto con la coreografia e la regia di van Hoecke e la direzione musicale di Sparagna. Suona l'Orchestra Popolare Italiana dell'Auditorium Parco della Musica di Roma. In ballo l'ensemble di Micha van Hoecke (si pronuncia "Vanùk", non chiedetemi perchè).
E' un famoso coreografo, di madre russa e di padre belga, (dal cognome fiammingo, eppure francofono e di cultura francese). E' uno dei coreografi contemporanei culturalmente più aperti: interessato alla dimensioni più rarefatte e raffinate della danza di oggi, é tecnicamente esperto anche nel più antico balletto classico. Questo spettacolo di musica e danza (che rievoca una tradizione forse nata oltre mille anni fa nel Salento) é stato salutato, fin dalla creazione a Villa Adriana di Tivoli, lo scorso giugno, da uno straordinario successo di pubblico.
E' UN BRANO teatrale nato dall'incontro, davvero prezioso, tra due uomini di cultura: insieme, hanno dato vita a un' ampia ricerca comune delle loro lontane origini culturali: ciascuno a suo modo, ciascuno con un proprio, importante vissuto. Al centro, come dice il titolo, c'é l'antico folklore del tarantismo, il mitico morso di una magica, perversa, tarantola, che rende folli.
E' una follia, quella, che si può esorcizzare soltanto con una danza istintuale, in cui l'ammalato si lancia in un ballo selvaggio, in maniera sempre più accesa, al suono velocissimo di un violino. In questo caso, la trama musicale é di Ambrogio Sparagna, che fa prevalere, sul violino, la straordinaria mandola di Mimmo Epifani. Non ci stupisce che Micha van Hoecke (lo ricordiamo, ancora giovanissimo, quando fu scelto da Maurice Bejà rt come suo "braccio destro" nel "Ballet du XXe Siecle") abbia colto questa felice occasione per esprimere tutto il suo appassionato interesse per un viaggio nel proprio inconscio e nel proprio profondo retroterra emotivo e culturale.
DICE IL COREOGRAFO: «Questo é stato per me un momento di scoperta di un passato sepolto, ma anche di riscoperta di qualcosa di secolare che continua a viaggiare con noi attraverso le dinamiche e le emozioni della danza. Quanto al tarantismo, sin tratta davvero di una testimonianza ancestrale senza tempo, che ci parla di una mitica dote della danza primordiale: il potere di esorcizzare il male».
(foto di http://www.flickr.com/photos/ziowoody)