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Bestemie Bandite, concorrenti squalificati e cattivi maestri epurati

Notizia pubblicata il 13 febbraio 2010



Categoria notizia : Spettacoli


Prendiamo ad esempio Giorgio Faletti, Marco Masini, Tricarico. Per loro dovrebbe valere la massima latina ignorantia legis non excusat, il non sapere qual è la legge non è una scusante. E la legge ora è: non dire (s)porca testimonianza. Perché se i sopracitati artisti si presentassero a Sanremo 2010 a cantare rispettivamente “Minchia signor tenente”, “ Vaffanculo” e “Puttana puttana, puttana la maestra”, col ca...volo che entrerebbero in gara. Non c'è riuscito Morgan che ha fumato coca, figurarsi loro che dicono le parolacce. La legge è legge. E “non dire (s)porca testimonianza” viene prima di “non desiderare la roba d'altri”.

Sarà anche che, come scriveva Corrado Alvaro, «volgari si nasce. La volgarità, nelle arti, la volgarità piacevole, che vi incanta, è inimitabile. È un dono di natura come il genio». Ma andatelo a dire a Massimo Scattarella, il bestemmiatore del Grande Fratello squalificato per aver tirato in ballo Gesù in maniera impropria. Anche il piccolo schermo nel suo piccolo s'incazza (bip)e tenta di sollevare la morale per tirarsi su il morale. E comincia ribellandosi al turpiloquio da rissa: non sono infatti bastate le pesanti sanzioni dell'Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni a Rai e Mediaset per i moccoli all'Isola dei Famosi Rai, 2006 e Grande Fratello Mediaset, 2004.

La tv di Stato dà il buon esempio castigando Il fumatore d'oppio De Quincey docet Morgan, il Biscione la squalifica la fa scattare per Scattarella, che da ieri spopola sul web nel nuovo video che lo immortala durante una fugace visita al Gran Hermano, il GF spagnolo. Qui lo Scattarella ricorda altresì molto i ragazzi di Mery per sempre “La mafia è bene”, sussurravano al prof Michele Placido: «La mafia italiana - dice Scattarella, The Boss - è di cuore. La mafia ha tutto: politica, palazzi, città, tutto I mafiosi hanno cervello, sono persone intelligenti».

Non si sa se le bestemmie fossero meglio o peggio. Ma un pallone ci salverà. Giancarlo Abete, presidente della Figc, ha appena illustrato i provvedimenti che i direttori di gara dovranno adottare: cartellino rosso per chi verrà colto in flagranza di bestemmia ed eventuale prova tv. Il superospite di Sanremo Marcello Lippi s'oppone: «A volte capita. La bestemmia è cultura, un modo di parlare nostro toscano». Il telegenico Monsignor avasi non concorda: «È una barbarie». Che ne sarà allora di Piero Marrazzo, che dovrebbe tornare in tv in primavera, lui che ha violato ben due precetti “non commettere atti impuri” unitamente a “non desiderare la donna uomo d'altri”? Probabilmente i vertici ai stanno mettendo il vino in fresco per le immancabili polemiche.. Precedenti televisivi di ritorni sullo schermo dopo scandali più o meno grandi: Tortora, Sabani, Merola noto anche “Merolone”... Non mancano, nella furia moralizzatrice, i consueti italici bizantinismi, tipo le multe per i calciatori che mostrano il sottomaglia dopo i gol. In una tv che al “sodo” ci arriva quasi esclusivamente attraverso natiche e seni, un pudico sottomaglia ci pare la pagliuzza scambiata per la proverbiale trave...