Racconti di nonno Rino agli studenti
Notizia pubblicata il 04 giugno 2009
Categoria notizia : Fatti Curiosi
E’ DA UN PO’ di tempo che Germano “Rino” Pasini, 93 anni, originario di Sant’Angelo di Gatteo ma residente a Savignano, si reca nelle scuole elementari del cesenate per raccontare la sua straordinaria avventura vissuta durante l’ultima guerra.
Imparò sei lingue per salvarsi e comunicare con altri soldati prigionieri dei varie nazionalità, e quando i cosacchi a cavallo lo liberarono - dopo tre anni di prigionia - dal campo di concentramento di Zeitan in Germania, gli servì molto aver imparato il russo, diventando interprete di questi soldati.
Addirittura quando arrivò Stalin assieme a tutto lo stato maggiore per l’armistizio, salvò due soldati italiani catturati dai soldati russi in quanto sospettati di essere dei sabotatori, mentre in realtà non avevano capito che vigeva in quel contesto il coprifuoco. Nonno Germano (detto Rino), classe 1916, partì soldato nel 1937 e racconta spesso agli scolari i particolari delle sue storie: «In Grecia fui in prima linea sul monte Olimpo a 37° gradi sotto zero, e sono riuscito sempre a cavarmela grazie all’aiuto di Dio e a molta scaltrezza; dopo l’armistizio dell’8 settembre ‘43 sono stato catturato e messo in campo di concentramento».
Così ha mostrato con fierezza ai bambini la sua “croce di guerra” e l’atto col quale si rifiutò di collaborare con la Repubblica sociale.
All’arrivo dei russi fece da interprete (con relativo lasciapassare) e poi da portaordini in sella ad una bicicletta. Dopo nove anni fra guerra e prigionia, nel 1946, camminando fino Verona con un carrettino con poche cose sopra, giunse finalmente a casa fra l’incredulità generale dei familiari (del suo battaglione di 800 soldati ne rimasero vivi solo otto) che non credevano ai loro occhi.
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