Scuola, solitudine e sesso: duemila richieste d'aiuto via chat e al telefono amico
Notizia pubblicata il 11 maggio 2008
Categoria notizia : Cultura
DA OTTOBRE si sono avvicendati al Punto Giovane, dove hanno fatto delle convivenze che li hanno aiutati a riscoprire il meglio che c'é in loro, sentimenti e pure Gesù. Piccoli grandi miracoli che si sono compiuti anche in chi si dichiarava non credente.
Protagonisti oltre 350 giovani del Liceo «Volta» e dell'Istituto d'Arte «Fellini», nonchè delle parrocchie e degli scout di Riccione che oggi con educatori e diversi genitori si ritroveranno in via Bramante per partecipare alla messa rock, animata da un grande coro di ragazzi con chitarre, percussioni e tastiere. Un momento forte di comunione e preghiera che ultimerà con una danza sulle note di brano di break dance, proposto da uno dei tanti giovanissimi che hanno partecipato alle convivenze.
Simboleggerà i doni dei ragazzi, oggi tormentati da mille problemi. Ne sanno qualcosa i giovani operatori, una quindicina in tutto che al Punto da dal 1999 seguono la Chat Amica e, dal 1998, il Telefono Amico. Due servizi che nell'ultimo quinquennio (dal 2003 al 2007) hanno preso quota fino a registrare rispettivamente 913 e 997 contatti), vale a dire circa 2.000 richieste d'aiuto. Per il telefono si é passati dalle 52 chiamate del 2003 alle 312 del 2007. Nel caso delle chat, dalle 33 del 2003 alle 398 del 2007. Non si parla solo di fede e di religione. Tra i problemi che assillano chi telefona e chi chatta figura la solitudine, la scuola e la sessualità . C'é chi chiede aiuto anche per la sua condizione di omosessualità che non sa a chi confidare. Un caso é stato affidato a don Franco Mastrolonardo, al quale si deve l'idea del Punto Giovane.
Tra altri argomenti, oggetto delle «chiacchierate» la famiglia, il disagio psicologico, la malattia, il lutto, la droga, i problemi alimentari, l'amore, il disagio psicologico e la solitudine.Come conferma Sonia Barogi, il 70 per cento di chi usa la chat é di età compresa tra i 18 e i 29 anni, il 10 per cento é sotto i 18. L'età si alza con l'uso del telefono, nel 42 per cento dei casi si tratta di giovani tra i 30 e 40 anni. Le richieste d'aiuto arrivano non solo dal posto, ma da tutte le regioni e in qualche caso anche dall'estero. A disposizione anche altre chat e canali, come messenger, skyte, lycos che registrano un 30 per cento del totale di tutti i contatti.
Per i ragazzi del posto la «convivenza», é comunque un'esperienza unica. Ne é certo don Franco che commenta: «i giovani hanno tanto da dare. Qui vengono valorizzati, dialogano e si aprono anche quando tornano a casa con i genitori». Lo ha intuito pure il vescovo Francesco Lambiasi che con il Punto ha fatto tre giorni di ritiro sul Lago di Garda.
(foto di http://www.flickr.com/photos/asurroca)