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Prova d'orchestra a porte aperte Aspettando la voce di Gèrard. Al Teatro Alighieri di Ravenna anteprima del concerto di Muti

Notizia pubblicata il 26 giugno 2008



Categoria notizia : Musica


UNO SGABELLO alto accanto al leggìo; e non ci sarà  il podio. Riccardo Muti potrà  essere così più vicino all'orchestra, per mostrare ancora una volta al pubblico come possa nascere una grande esecuzione.

Questa sera infatti il teatro Alighieri ospiterà  appunto la Prova d'orchestra di Riccardo Muti, fra gli appuntamenti più attesi della 19ª edizione di Ravenna Festival. L'opera oggetto della prova sarà  il Lèlio ou Le retour à  la vie di Hector Berlioz, che il maestro affronterà  in concerto il 28 giugno insieme al suo ideale completamento, la Symphonie fantastique. Al fianco della giovane orchestra composta dagli organici congiunti di Cherubini e Giovanile Italiana, i solisti Mario Zeffiri e Franck Ferrari. Ma, evento nell'evento, il ruolo del narratore é stato affidato a uno fra i più grandi attori della scena internazionale, Gèrard Depardieu. L'evento-concerto che andrà  in scena appunto sabato, ha già  riscosso uno straordinario successo l'anno scorso, al Festival di Salisburgo, ma la "prova" é una caratteristica della manifestazione ravennate e ha già  fatto registrare il tutto esaurito.

«FORSE ANCORA in molti non hanno del tutto chiaro il ruolo del direttore e rischiano, per esempio, di confondere l'ampiezza del gesto o la sua eccessiva e scomposta agitazione - spiega Muti - con il temperamento, con il talento. Mentre il direttore ideale é colui che, senza sovrapporre il gesto alla musica, riesce a trasmettere la propria idea interpretativa, le proprie scelte nell'elaborazione della dinamica, del fraseggio, nel dosaggio di timbri diversi, nell'intonazione. L'interpretazione non é mai casuale. Ogni frase musicale ha un prorpio percorso determinato dal rapporto tra melodia e armonia, dalla fisicità  della tensione che attraversa i poli armonici, che si attraggono o respingono».

PROVE per un melologo, dunque, o un 'monodramma', composto da Berlioz durante il breve soggiorno in Italia, fra il 1831 e il 1832. Il testo completa la Symphonie, raccontando cosa accada al protagonista dopo l'orgia del sabba sognata (o vissuta davvero?) tra i fumi dell'oppio. Lelio, ovvero un attore che recita davanti a un sipario chiuso dietro al quale suona l'orchestra, descrive le visioni dell'artista che, intenzionato a placare le proprie sofferenze amorose con un'overdose di oppio, trova infine consolazione e ristoro nel potere della musica. Un tema che stava attraversando l'Europa di inizio Ottocento senza provocare 'scandali'. Il romanzo Confessioni di un mangiatore d'oppio di Thomas de Quincey era stato infatti pubblicato nel 1821. Sipario alle 21. Info: 0544 249244.

(foto di http://www.flickr.com/photos/amenove)