Ravenna ‘Classificazione alberghi, ancora molto da fare in quelli dati in gestione’.Le proposte di Roberta Penso (Confesercenti)
Notizia pubblicata il 15 giugno 2009
Categoria notizia : Turismo
«I PROPRIETARI degli alberghi ceduti in affitto devono conoscere le norme che regolano la classificazione delle strutture, nonché tutti gli obblighi relativi alla sicurezza, in modo da essere più coinvolti e consapevoli delle condizioni in cui si trovano le loro proprietà».
Il tema della qualità del ricettivo in generale e delle differenze tra le strutture gestite in proprio dagli albergatori e quelle affidate invece in locazione a terzi, viene mantenuto al centro dell’attenzione da Roberta Penso, presidente di Confesercenti e di Asshotel Cervia e, a sua volta, albergatrice.
«Più volte abbiamo denunciato il gap mediamente esistente fra gli alberghi condotti dai proprietari, normalmente più attenti e sensibili perché si misurano quotidianamente col cliente e col mercato e perché possono investire nella loro proprietà, e quelli condotti dagli affittuari: i proprietari, salvo lodevoli e non rare eccezioni — osserva la Penso — non hanno il polso del mercato e, spesso, non sono neppure a conoscenza delle norme vigenti, non essendo professionisti del settore».
Accade così non di rado che siano proprio gli affittuari a dover sopperire, di tasca loro, alle carenze esistenti, soprattutto nell’attrezzatura; e non solo perché certa attrezzatura è obsoleta o non funzionale. «Spesso — segnala la presidente di Confesercenti — mancano requisiti obbligatori prescritti dalle norme di sicurezza o necessari per mantenere quella determinata classifica».
PER QUESTO motivo Roberta Penso ha proposto all’Amministrazione comunale di inviare, a tutti i proprietari di strutture alberghiere, una lettera informativa contenente l’insieme degl’obblighi a carico della proprietà per sensibilizzarli ed avvisarli del fatto che saranno compiuti controlli in merito. «Non è possibile trovare ancora alberghi senza il box doccia, a prescindere dalla classifica, con la tendina di plastica che dovrebbe separare la doccia dal resto del bagno, con conseguente allagamento del medesimo, tanto per fare un esempio banale».
Anche i notai, secondo la Confesercenti, che registrano i contratti d’affitto dovrebbero verificare che le strutture siano idonee e possiedano i requisiti di legge per l’idoneità all’esercizio. «Le fatture parlano chiaro: dovrebbero essere intestate alla proprietà, mentre spesso è il gestore che se ne deve far carico per poter andare avanti in qualche modo».
UN RIMEDIO possibile sarebbe quello di prevedere forme di incentivi e sgravi fiscali attraverso le quali i conduttori potrebbero acquistare l’albergo che hanno in gestione. Una proposta di legge in questo senso venne presentata anni fa da Giuseppe Chicci. L’anno scorso è stata ripresa da Giancluca Pini e altri parlamentari. Ma non è poi stata inserita in Finanziaria perché mancava la copertura economica.
«Insisteremo affinché, nella prossima finanziaria — afferma la Penso — sia inserito questo dispositivo che metterebbe in moto un circolo virtuoso di investimenti con conseguente generale innalzamento della qualità del nostro patrimonio alberghiero. E la copertura finanziaria va trovata. Ci appelleremo anche al neo ministro al turismo».
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