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Rio Grande, crolla il piano. Investitori da 20 milioni di euro spariti nel nulla. Niente 'Rio Grandissimo' Almeno, per il momento.

Notizia pubblicata il 03 dicembre 2008



Categoria notizia : Fatti Curiosi


Il maxi-progetto che doveva ridisegnare e ampliare il Rio Grande di Igea Marina, trasformandolo in punto d’eccellenza a livello sovracomunale per il divertimento e le attività sportive, è tornato nel cassetto.
Peggio: è finito in frantumi.

«Gli investitori sono spariti», spiega Severino Urbinati, contitolare insieme al fratello Tonino dello storico locale multifunzioni (discoteca, dancing, ristorante, trattoria, area giochi, parco). L’investimento in questione era notevole, sui 20-25 milioni di euro. In tempi di recessione, gli imprenditori (di area imolese-bolognese, ma rimasti sempre nell’ombra) hanno ritenuto di non investire cifre di quella portata.

E pensare che il progetto di «nuovo Rio Grande» aveva già avuto un via libera preliminare, di livello «conoscitivo», dalla giunta. Che avrebbe dovuto esprimere il parere definitivo. Necessario. Per adeguare il vecchio progetto approvato a quello nuovo. Dopo l’approvazione in consiglio comunale del precedente progetto (incentrato sul divertimento), quello promosso dagli imprenditori emiliani aveva spostato il mirino sulla valenza sportiva.

Pur mantenendo le previsioni legate a ristorazione e ballo. In sostanza, nella parte storica del Rio Grande sarebbe stato confermato l’esistente, pur rinnovato e riqualificato: sale da ballo, ristoranti (anche etnici), e l’aggiunta di alcune attività commerciali. Il tutto, in una struttura a forma di disco volante (era stata ribattezzata «l’Ufo»), simile al nuovo palacongressi di Rimini.

La parte nuova puntava fortemente sullo sport. In particolare, il motociclismo, con previsione di motoraduni di club di centauri e altre attività. E il volo a vela, in collaborazione con diversi aeroclub dell’entroterra e della Valmarecchia. Con tanto di pista di atterraggio, rimessaggio ecc. In più, bungalow per ricettivo breve, una o due notti, per i partecipanti ai raduni. Acqua passata. Restano circa 380mila euro di mancati introiti al Comune da oneri di urbanizzazione per il parco non decollato. E resta aperta per la proprietà la questione legata ad alcuni condoni, che era stata ricompresa nella nuova progettazione. Inoltre, i tempi di legge indicano febbraio 2009 quale scadenza della concessione edilizia al progetto precedente, che ora resta quello operativo. Insomma, tre mesi per trovare nuovi investitori.m.gra.
foto di http://www.flickr.com/photos/sarub