Nel progetto dell’Anas c’è il maxi viadotto di Fornace Zarattini
Notizia pubblicata il 25 giugno 2009
Categoria notizia : Fatti Curiosi
I TRE scatoloni con le relazioni, le mappe cartacee ed informatiche del progetto preliminare della nuova autostrada E55 sono passati ieri al protocollo di Palazzo Merlato, dopo esser stati consegnati lunedì dall’Anas alla Provincia.
«Gli elaborati sono molto corposi. Prima di esprimere un’opinione — dichiara il sindaco Matteucci — dovremo esaminarli attentamente. Posso comunque ribadire quelle che ritengo le principali caratteristiche che questa arteria dovrà avere. La E55 si dovrà integrare nel sistema Classicana e by pass Candiano. Questo avrà l’effetto di ridurre notevolmente il traffico sulla statale Adriatica. L’arteria dovrà poi essere pienamente integrata nella rete autostradale e quindi partire dalla A14 per raggiungere la A4 a Mestre.
Nel tratto ravennate — sottolinea — non si dovrà corrispondere un pedaggio, e l’arteria dovrà essere dotata di adeguato numero di interconnessioni con le principali vie di accesso alla città e al porto. Un altro criterio fondamentale in base al quale valuteremo il progetto sarà in relazione alla variante alla statale Adriatica a Mezzano. Non da ultimo — conclude il sindaco — porremo un’attenzione particolare all’impatto ambientale e a come l’opera si inserirà nel paesaggio».
L’ATTENZIONE si sposta quindi sul gigantesco svincolo che il progetto disegna nel punto in cui la E55 a Fornace Zarattini interseca la linea ferroviaria Ravenna - Castelbolognese, via Faentina e l’autostrada A14bis. Per realizzare il maxi viadotto, con un sistema di rampe, svincoli e rotonde che fa impallidire il vicino ‘quadrifoglio’ sulla Adriatica, si prevede di realizzare una variantina della A14bis che verrà spostata più a nord rispetto alla sede attuale.
Stessa sorte per l’attuale uscita dell’autostrada in corrispondenza di Fornace Zarattini che sarà anche ampliata. E’ sicuramente l’opera a impatto maggiore fra quelle previste dall’Anas per la E55 in territorio ravennate. Sul piano tecnico e urbanistico richiederà il massimo di approfondimenti. E, probabilmente, solleverà anche polemiche sotto il profilo ambientale e del ‘consumo’ del territorio.
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