Confcommercio all'attacco. Lungomare, pollice verso Bocciati i 3 progetti: troppi negozi, pochi parcheggi
Notizia pubblicata il 03 luglio 2008
Categoria notizia : Turismo
NON C'E' nemmeno bisogno di scomodare Fellini. «Basterebbe avere una buona memoria, per ricordare come il Kursaal sessant'anni fa venne abbattuto proprio perchè dal viale non si vedeva il mare. Ora invece si vuole ricostrurlo, come prevede il progetto di Nouvel, o addirittura mettere al suo posto una 'collina' di cemento e vetro, come vuole de Smedt!».
Davvero troppo, anche per la Confcommercio, che inzialmente, prima ancora che venissero presentati i tre project financing, non si era affatto buttata via sull'idea di riqualificare completamente il lungomare di Rimini. Ma dopo aver visto tutti e tre i progetti, e valutato i loro 'effetti', ora Gianfranco Simonetti, presidente di Confcommercio Rimini, boccia su tutta la linea il lungomare firmato dalle archistar Nouvel, Foster e de Smedt.
«Opere come quelle proposte da questi grandi architetti - attacca Simonetti - sono adatti a quelle località in cui non esiste nulla, o comunque abbandonate da tempo. Ma che c'azzeccano con Rimini questi progetti faraonici, molto appariscenti ma poco rispettosi dell'identità del luogo?». Perchè Rimini un'identità , osserva Simonetti, ce l'ha eccome. Anche se cangiante, mutevole, spesso in bilico.
«E visto che tutti in questi giorni citano Fellini a proposito del lungomare - continua Simonetti - lo vogliamo fare pure noi. Ricordando le parole che ha scritto per il libro 'La mia Rimini': per Fellini Rimini é un grosso pastrocchio con un grande respiro: il mare». Ma quello che più preoccupa la Confcommercio, al di là del dibattito sull'identità riminese, sono gli effetti 'collaterali' che porteranno i progetti, se realizzati.
«Quanti saranno effettivamente i nuovi negozi ed esercizi? Quante le residenze turistiche (previste nel progetto di Nouvel)? E tutte quelli che vanno al mare in moto, come faranno?». Per Confcommercio il problema della viabilità , o meglio dei parcheggi, é, insieme all'arrivo di nuovi negozi, quello che più fa temere: «Il numero di parcheggi pubblici, da come si é potuto capire, sarà minimo rispetto a quello dei posti riservati ai privati e a tutte le nuove attività che nasceranno in zona».
Già , le attività : «I negozianti riminesi - attacca Simonetti - non si illudano di poter essere protagonisti dei nuovi complessi commerciali sul lungomare. Come ha già dichiarato Valentini (l'imprenditore della Gecos che si é affidato a Foster), per i nuovi esercizi sono già stati presi contatti con grandi catene...». Non era così, conclude Simonetti, che «era nato l'idea di riqualificare il lungomare. Le esigenze erano due: creare nuovi parcheggi pubblici e rinnovare la zona, in un'area che é tra le più belle di Rimini e continua a vivere, tra alti e bassi».
(foto di http://www.flickr.com/photos/dmarz55)