‘Apriamo di più la spiaggia’. Il Comune vuole innovare con bagnini e albergatori
Notizia pubblicata il 16 febbraio 2009
Categoria notizia : Turismo
ASSESSORE Nevio Salimbeni, domani alle 11 presenterà i dati della stagione 2008 nell’abituale Check Turismo. Cosa dobbiamo aspettarci? «Intanto un’analisi di una stagione difficile e particolare: oltre ai dati classici guarderemo anche incroci di carattere qualitativo ed i dati dei contatti online. Ma soprattutto vedremo come hanno reagito i potenziali turisti quando si è percepito l’arrivo della crisi».
E come hanno reagito?
«A fine di agosto avevamo quasi una parità di presenze nel rapporto con l’anno prima. Poi gli ultimi mesi ci hanno fatto perdere più di un punto percentuale: le notizie catastrofiche che arrivano dal mondo e dalle borse hanno creato una reazione di prudenza di cui hanno fatto le spese le ‘escursioni di spalla’, vacanze minori fuori dalle stagioni centrali. Per questo sempre maggior peso avrà la qualità degli eventi, per esempio in primavera, e la capacità di differenziare le offert».
Dobbiamo aspettarci quest’anno un’ulteriore flessione?
«Non è detto che alla fine i conti non tornino: le crisi servono a far emergere chi ha la forza di garantire la qualità della sua offerta e l’intelligenza di saperla confrontare con il mercato».
Quindi?
«Quindi noi possiamo riuscire a mantenere le posizioni. Ma attenzione – qui sta il problema – la città, le sue forze economiche, le associazioni debbono reagire unite e mettere da parte gli interessi di parte: sarebbe incomprensibile che mentre fuori grandina noi rimanessimo a discutere su chi aveva ragione nel prevedere il tempo cattivo. E’ tempo di proteggere il nostro turismo, di innovarlo e non solo a parole».
Quali sono i piani di lavoro?
«Primo: usare al meglio le risorse che si hanno senza fini di parte. Mi spiego, se la richiesta del turista è di godere di un maggiore e ragionato uso della risorsa spiaggia a favore di tutta la città, bisogna aprirsi a questa prospettiva senza moralismi. O ancora, se il mondo alberghiero deve poter offrire più servizi, senza la scorciatoia di prevedere ulteriore cemento, noi dobbiamo favorirne la possibilità intervenendo su una regolamentazione che lo consenta».
E la tanto sbandierata qualità?
«Occorre continuare a differenziare la nostra offerta per gli elementi di qualità che contiene senza svendere il proprio prodotto, semmai imparando a venderlo meglio. Al turista devono arrivare informazioni di grande suggestione, semplici, integrate e trasparenti».
Per esempio?
«Il prezzo offerto deve essere chiaro e comprensivo del maggior numero di servizi possibili, dai trasporto, all’extralberghiero, alla spiaggia, ai benefit, in modo da consentire un atteggiamento di fiducia del cliente che porta più risultati di tante piccole inutili furbizie».
E rispetto alle forme e alle scelte di promozione turistica c’è qualcosa da dire?
«Ci siamo visti con gli operatori qualche giorno fa per decidere insieme le priorità, è stato un momento importante oramai abituale che però, da solo, non basta. Per esempio, parliamo del web, sempre di più Internet serve per vendere, affascinare e fidelizzare il cliente. Non è un accessorio facoltativo: il web costringe a cambiare mentalità, a dividere i periodi offerti diversamente, a lavorare su più nicchie, ad essere presenti tutto l’anno, ad integrare le offerte con il resto del territorio».
Quindi basta fiere? È vero che lei non va alla Borsa internazionel del turismo di Milano?
«Le fiere servono. Non si sostituisce con nulla il contatto umano, ma vanno fatte con parsimonia, con gli operatori e con tutto il sistema turistico più vasto; inoltre vanno integrate con maggiori politiche promozionali sulle città e sui media. In quanto alla Bit non serve a niente un assessore in più in mezzo alla più alta concentrazione di assessori al turismo della terra; meglio star qui a lavorare su cose più concrete».
C’è bisogno di molte scelte concrete, le state facendo?
«Certo! Tutti stanno vedendo come cambia le prospettive il tanto vituperato Centro congressi voluto dal sindaco Zoffoli! Poi proprio in questi giorni abbiamo lavorato con l’assessore Dellachiesa sul tema trasporti dagli aeroporti e posso già annunciare che viene confermato il transfer on demand, gestito dai taxisti di Cervia, sull’aeroporto di Forlì mentre si stanno studiando soluzioni di mercato per Rimini e Bologna».
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