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Le banche tirano i remi in barca e le aziende soffrono

Notizia pubblicata il 23 novembre 2010



Categoria notizia : Fatti Curiosi


Per colpa della crisi e del commissariamento della Carim, le banche locali rendono la vita difficile a numerose aziende della zona. Prima di concedere prestiti fanno passare mesi e mesi e le categorie spiegano che su 10 richieste solo 3 o 4 vengono accettate.

Lo può confermare un imprenditore, titolare di un’impresa della provincia che operava nel campo della meccanica. L’azienda era in grave difficoltà per colpa della crisi ma è stata costretta a chiudere quando una banca locale ha preteso di ricevere il rientro immediato delle somme dei prestiti e dei vari finanziamenti che avevano in corso. L’imprenditore (che ha preferito restare anonimo) ha dichiarato: “Per noi è stata la fine. Ho dovuto chiudere, e lasciare a casa 22 dipendenti”. Racconta la sua esperienza un altro imprenditore di un’azienda meccanica riminese, che ogni hanno fattura quasi 12 milioni di euro. Il titolare ha spiegato che dopo aver chiesto un mutuo di 100mila euro alla banca, per liquidità, sono passati più di sette mesi in cui l’istituto di credito ha chiesto diversi documenti e poi ha negato il mutuo perché l’azienda era ricorsa alla moratoria varata dal governo per sospendere per un anno i pagamenti dei finanziamenti nel 2009.

Questi episodi sono sempre più frequenti, e la settimana scorsa durante l’incontro in Provincia, le associazioni di categoria hanno voluto discutere sul problema del credito. Preoccupazioni che molti istituti di credito locali non capiscono, visto che secondo loro, dalla Valmarecchia alla Popolare Valconca fino alla Banca di Rimini, gli impieghi verso le aziende sarebbero persino aumentati nel 2010.

Tornando alla Carim, sembra che il commissariamento durerà per parecchio tempo, sotto i riflettori la relazione degli ispettori di Bankitalia che hanno elencato non solo i rapporti poco chiari tra San Marino e la banca di piazza Ferrari ma anche tassi sospetti (vicini a quelli da usura) e crediti erogati troppo facilmente.