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Giustizia, è boom di visitatori. Bilancio positivo per la prima edizione dell’evento tenutosi alla Fiera di Rimini
Notizia pubblicata il 08 dicembre 2009
Categoria notizia : Eventi
RIMINI. Si è chiuso domenica a Rimini, annunciando un’ambizione europea per l’edizione 2010, il Salone della Giustizia. Il promotore, il presidente della Commissione giustizia al Senato Filippo Berselli, ha dato appuntamento al 2010, annunciando che il Salone che si svolgerà, sempre a Rimini, dal 2 al 5 dicembre, sarà dedicato all’Europa, e saranno invitati tutti i ministri della giustizia dell’Unione. «Sono felice - ha detto Berselli - per come è andato questo salone: fuori da qui il tema giustizia è occasione di scontro, al salone, invece, si è parlato.
La giustizia italiana ha bisogno di riforme, poi, ognuno ha le sue ricette, ma non bisogna urlare se uno ha una ricetta diversa. Il mio orgoglio principale è quello di aver messo a confronto persone che di solito si scontrano». Berselli ha ringraziato in modo particolare Luigi Li Gotti, parlamentare dell’Italia dei Valori, «che ha scelto di venire a Rimini a parlare di giustizia nel giorno in cui il suo partito ha promosso una manifestazione: Li Gotti ha preferito venire qui a criticare, legittimamente, le posizioni del governo, anzichè andare in piazza a urlare».
Ai quattro giorni dell’iniziativa riminese, hanno partecipato il presidente della Camera Gianfranco Fini, i ministri della giustizia e della difesa Angelino Alfano e Ignazio La Russa ed esponenti, soprattutto delle commissioni giustizia, di entrambi gli schieramenti. Con loro si sono confrontati avvocati e magistrati, con la partecipazione dell’Associazione nazionale magistrati e del Consiglio superiore della magistratura. Anche se la gran parte del pubblico che ha partecipato al Salone era composto da addetti ai lavori, grande successo hanno riscosso gli stand presenti in fiera: in particolare l’auto sulla quale è morto Giovanni Falcone, esposta per la prima volta, e poi il braccio penitenziario (con la cella del 41 bis) fedelmente riproposta fra i padiglioni e la rappresentazione di un dibattimento processuale al quale hanno partecipato soprattutto scolaresche, con gli studenti impiegati come giudici popolari, al fianco degli attori che interpretavano magistrati, avvocati, imputato e testimoni.