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Minghini e la Rimini che non c'é più: la nostra storia in «Fotografie di Romagna»

Notizia pubblicata il 08 dicembre 2007



Categoria notizia : Cultura


UN BAMBINO, quasi accovacciato per terra, si gusta un piatto di maccheroni quasi fosse un dolce. Un uomo, un contadino probabilmente, col volto bruciato da sole, mostra con orgoglio la dentatura della sua mucca alla fiera di Morciano.

Istantanee, fotografie di un mondo scomparso, ma ancora vivo nei nostri ricordi, quello immortalato nelle immagini del libro di Davide Minghini Fotografie dalla Romagna. Un prezioso volume, voluto e pubblicato dalla Carim che lo regalerà  come strenna alle prossime festività  natalizie.
E non ci poteva essere regalo più indovinato, nei giorni in cui tutta la città  celebra la domus del chirurgo. Perchè le fotografie di Minghini, uno dei più grandi fotografi riminesi e per quarant'anni fotoreporter del Carlino, sono il racconto di una Rimini e di una Romagna che sembrano oramai scomparse. Tra le piazze gremite, le borgate, le fiere di paese, le chiese e i monumenti, un'umanità  'perduta', fatta di vecchi in capparella e di donne con lo zinale, di bimbi che giocano e parlano con i più grandi e di massaie che attingono l'acqua alla fontana della piazza. Ma anche i pescatori in spiaggia e al borgo San Giuliano, le famiglie allegre che passeggiano su un lungomare quasi irriconoscibile, e molte altre immagini di quel mare d'inverno che poi Federico Fellini, amico di Minghini, immortalò in uno dei suoi capolavori, I Vitelloni.

Il libro di Minghini verrà  presentato lunedì pomeriggio alle 17,30, nella splendida cornice di Castel Sismondo. Interverranno il presidente della Carim, Giuliano Ioni, l'assessore alla Cultura Stefano Pivato, il docente di storia contemporanea Roberto Balzani e infine Oriana Maroni, che ha curato il libro insieme a Giancarlo Valentini.
(photo by Persistent)