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Gioenzo Renzi contesta la cessione delle due maxi aree
Notizia pubblicata il 28 ottobre 2010
Categoria notizia : Fatti Curiosi
Fra l’entusiasmo generale per la vendita da parte delle Ferrovie dello Stato delle due maxi aree in zona stazione, arriva lavoce ‘fuori dal coro’ di Gioenzo Renzi che non contesta la cessione, ma le modalità dell’operazione.
Secondo Renzi i 100mila metri quadri di terreno non vanno venduti per una semplice operazione immobiliare ma occorre un incontro o un accordo con il Comune sulle previsioni urbanistiche, un progetto di riqualificazione che è in attesa di essere realizzato già da sei anni.
Il consigliere comunale del Pdl, ha dichiarato: “La vendita unilaterale delle due grandi aree attorno alla stazione rischia di essere una semplice operazione immobiliare e non un progetto di riqualificazione per la città. L’ingegnere Mauro Moretti e l’assessore Roberto Biagini hanno detto che sono strategiche per la città. La beffa è che l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato è anche un riminese e mi sembra incredibile che si perpetui questa sorta di incomunicabilità o confronto ‘a distanza’ con piazza Cavour senza giungere a una soluzione concordata rapida e valida per la riqualificazione di questa importante area centrale della città”.
Nel 2004, Renzi aveva proposto un progetto per la collocazione del Palacongressi proprio nella zona della stazione, prevedendo una riqualificazione urbana, miglioramenti alla viabilità e la riduzione delle superfici residenziale. Il centrosinistra non lo approvò, asserendo che trattare l’acquisizione delle aree con le Ferrovie dello Stato sarebbe stato molto difficile. Ora anche Moretti ha dichiarato che sarebbe stato meglio vedere il Palacongressi in quella zona.
Giuseppe Giovanelli, il presidente dell’associazione ‘Treni storici dell’Emilia Romagna – Adriavapore’ ha spiegato di essere molto preoccupato visto che l’associazione si trova in via Monfalcone da ben 12 anni e si occupa del mantenimento e recupero delle locomotive d’epoca. Con la vendita Adriavapore rischia di restare senza sede e Giovanelli ha lanciato un appello per ricevere un interessamento da parte dei politici e delle istituzioni per salvare un patrimonio molto importante e non perdere la memoria di quello che è stato costruito.