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Premio Nobel per la Pace 2010 a Internet

Notizia pubblicata il 21 novembre 2009



Categoria notizia : Fatti Curiosi


Oslo, anno Domini 2010: «Siamo lieti di consegnare il Premio Nobel per la Pace, in moltissime parti del mondo entità soltanto virtuale, nelle mani di Internet, Rete virtuale che sa però farsi reale operatrice di pace sovente più degli uomini, apportando considerevoli benefici all'umanità ». Finirebbe così, con questa chiusa formulare che resta immutata dacché quel Premio esiste, la consegna del Nobel per la Pace 2010 a Internet,
se la candidatura del web fosse reale. Come difatti è, “virtualmente”.

A proporla è Wired Italia, edizione nostrana dell'omonima rivista californiana abbiccì dell'innovazione e dell'hi-tech, che ha lanciato il progetto “Internet for Peace”, presentato ieri al Piccolo Teatro Studio di Milano, all'interno delle manifestazioni di “Science For Peace Live”. Un'iniziativa a cui sarà dedicato il prossimo numero cartaceo di Wired - spiega la rivista sul proprio sito web - e che vedrà coinvolti numerosi supporter, con in
pole position la prima iraniana musulmana ad aver vinto il Premio Nobel per la Pace nel 2003, Shirin Ebadi, e dal Belpaese il professor Umberto Veronesi («se Internet vincesse sarebbe una vera rivoluzione globale») e
lo stilista Giorgio Armani, insieme ovviamente alle redazioni di Wired di Stati Uniti e Inghilterra.
«Internet - spiega Riccardo Luna, direttore di Wired Italia - è una grande community in cui uomini e donne di tutte le nazionalità e di qualsiasi religione riescono a comunicare e a diffondere una nuova cultura di condivisione della conoscenza: per questo il web è la prima arma di “costruzione” di massa, in grado - conclude - di abbattere l'odio e il conflitto per propagare la democrazia e la pace». Così in Iran la santa alleanza tra web e Twitter è riuscita ad aggirare i divieti del governo e della censura. Internet «arma di speranza globale» (a bella definizione è sempre di Luna, ndr)? «Nel 19933 - spiega Chris Anderson, direttore di Wired Usa - Murdoch affermò che la tv satellitare rappresentava una forza inequivocabile di democrazia perché dava ai popoli una prospettiva globale in qualunque parte del mondo: difatti il governo cinese gli ha sbarrato l'ingresso
nel paese. Internet - prosegue Anderson - è una spanna più sopra, è riuscito ad aver la meglio sui “media mogul” (media leader, ndr)permettendo a tutti di collegarsi direttamente. Certo non c'è partita fra un account su
Twitter e un fucile AK-47. Ma a lungo termine la tastiera è più potente della spada».
“Internet for Peace” sulle pagine di Wired Italia partirà proprio dall'Iran e dalla rivolta di Teheran dopo le ultime elezioni presidenziali: alla prima firmataria del manifesto, la Ebadi, Wired Italia dedica la copertina. «Il web - dice David Rowan, direttore dell'edizione british della rivista - ha reso il mondo totalmente trasparente: ora le varie lobby devono fare i conti con Internet. È il momento che il Comitato Nobel riconosca l'impatto positivo della Rete nella vita di tutti i giorni». La raccolta di adesioni si effettua sul sito www.internetforpeace.org.