![Premio Corelli Nmon Ford Premio Corelli Nmon Ford](https://www.riminibeach.it/var/news/storage/images/_aliases/hotel_gallery_image/notizie/premio-corelli-nmon-ford/1024572-1-ita-IT/premio-corelli-nmon-ford.jpg)
Gloria all’Emperor Ford. Il Premio Corelli al giovane baritono panamense-americano
Notizia pubblicata il 12 marzo 2010
Categoria notizia : Musica
Quasi un Apollo nero in scena, per la sua autorevolezza vocale e il fisico, che spesso oscurano il resto del cast. Quando ad Ancona Nmon Ford ha interpretato l’opera Emperor Jones, un’altra delle sfide vinte di Alessio Vlad, ha saputo catturare l’interesse del pubblico.
Dice oggi: “Ricordo un grande silenzio e rispetto in sala. Sembrava irreale”. E ha conquistato il Premio Corelli, sesta edizione di una iniziativa delle Muse di Ancona che mira a perpetuare la memoria del suo grande tenore, segnalando le eccellenze che scandiscono di anno in anno le stagioni liriche. Così, era inevitabile che fosse proprio l’Emperor Jones, nei panni del giovane baritono panamense-americano Nmon Ford, ad aggiudicarsi stavolta il premio: una statuetta dell’artista anconetano Floriano Ippoliti, che sarà consegnata al cantante dal sindaco Fiorello Gramillano durante il recital di domenica (ore 17,30), in cui sarà accompagnato al piano da Maurizio Agostini. Un recital composto di arie celebri dal Trovatore, dall’Andrea Chénier e dal Tell di Rossini, accanto alle quali Ford ha inserito molti spirituals e alcuni lieder di Rachmaninov.
“I miei pezzi favoriti, perché sono felice di questo premio intitolato a un mito assoluto, un maestro cui tutti ci siamo ispirati”. In camerino col giaccone blu e i capelli ricci ricci attorno al bel viso d’ebano, Jones... ops, Ford sembra un ragazzino, col suo italiano “imparato cantando Verdi”. Ricorda: “Una delle prime registrazioni d’opera che ho ascoltato era di Franco Corelli. Se l’avessi saputo, allora! Non sapevo di certo che era nato ad Ancona... che adesso diventerà la mia città di culto”.
La prima volta di Nmon Ford in Italia si chiama Ancona, appunto. “Quando sono arrivato l’anno scorso, mi è sembrata proprio come un americano si immagina una città di provincia italiana, con la gente per strada, gli uomini nei bar a prendere il caffè, i palazzi antichi e un forte senso della comunità. E poi c’è il mare”. Be’, detto da uno che viene da Los Angeles... “Ma lì non è verde-blu come qui”.
Figlio di padre panamense e di madre creola, con sangue di pellerossa nelle vene, Nmon Ford è uno dei pochi cantanti di colore che sono approdati in Europa. “No, non siamo pochi, ma poco conosciuti”. Discriminato, per il colore della sua pelle? “All’inizio: alcune agenzie non hanno voluto rappresentarmi. Mi si diceva: tu sei perfetto, ma... Poi, mi sono preso una piccola rivincita”. Col suo talento, Ford ha calcato i palcoscenici dei massimi teatri americani; poi, il successo ad Amburgo, con Billy Budd di Britten, che non era mai stato interpretato da un baritono di colore. E anche ora viene da Amburgo, dove ha bissato il successo nella parte del Viaggiatore in Morte a Venezia, ancora di Britten.
Quand’è che ha capito di avercela fatta? “In Aida a L.A., nella parte di Scarpia. Ho pensato: sono a casa. I giornali hanno parlato più di me che di Tosca”. Ad Ancona Ford sta provando per il debutto del Don Giovanni, terzo titolo in cartellone alle Muse, diretto da Pier Luigi Pizzi. “È la prima volta che lavoro con lui. Com’è? Cool! I like him”.