La qualità di carne migliore? Quella romagnola
Notizia pubblicata il 20 maggio 2009
Categoria notizia : Fatti Curiosi
IN OCCASIONE della recente XXI Mostra nazionale del libro genealogico della razza romagnola, organizzata dall’associazione nazionale allevatori bovini da carne (Anabic) a S. Pietro in Vincoli, le nove aziende forlivesi hanno portato a casa molti premi.
Un esempio? L’allevamento dei Daga di Rocca San Casciano si è piazzato in testa alla classifica con sei premi, fra cui tre primi assoluti.
Distinguendosi fra i 137 capi presenti in mostra (53 forlivesi), il giovane toro Ulisse di cinque quintali e un anno di vita ha vinto il primo premio della categoria Juniores, mentre la giovane vacca Unica di Mezza Ca’ si è laureata campione della sua categoria e vice campione di tutta la mostra. Spiega Franco Mercuri, direttore dell’associazione allevatori di Forlì-Cesena e Rimini: «I due terzi dei 16.075 capi italiani di bovina romagnola sono allevati nelle province di Forlì-Cesena e Rimini, ben 300 allevamenti su 532 totali a livello nazionale».
La maggior parte di questi 300 allevamenti si trova nell’alta valle del Savio, a Galeata e S. Sofia, Premilcuore, Rocca San Casciano, San Benedetto in Alpe, Tredozio e Modigliana. L’azienda agricola dei fratelli Daga di Rocca San Casciano (un centinaio di capi), era presente con 11 esemplari. Spiega Miriam Tagliaferri, moglie di uno dei titolari Daga e presidente del Consorzio di Bovina Romagnola (17 allevatori, con oltre 500 capi) con sede a Premilcuore: «La Mostra è stata la vetrina dei nostri allevamenti, un modo per fare il punto della situazione e fa conoscere una carne pregiata e di qualità».
SPIEGA il direttore Mercuri: «Fra le prerogative della carne di razza romagnola spiccano l’eccellente qualità nutrizionale e organolettica, il basso contenuto di colesterolo e la totale certificazione Igp (Indicazione geografica protetta), una specie di carta d’identità che garantisce i consumatori».
Aggiunge Miriam Tagliaferri: «Sta aumentando l’interesse per il consumo di carne di qualità, come dimostrano le richieste che ci arrivano da ristoranti e agriturismi. La nostra carne è garantita anche dal ciclo biologico di quello che mangiano i bovini, grazie a un preciso disciplinare rigoroso. Sta crescendo anche l’interesse per la vendita diretta dal produttore al consumatore».
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