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I grandi numeri di un piccolo museo Il 'Donini' ha ottenuto la certificazione di qualità dell’Istituto Beni Culturali
Notizia pubblicata il 10 marzo 2010
Categoria notizia : Cultura
La carta d’identità del 2009 fa sognare la cittadella di via Canova: 16.431 visitatori, 334 visite guidate, 72 eventi I grandi numeri di un piccolo museo Il “Donini” ha ottenuto la certificazione di qualità dell’Istituto Beni Culturali
Per un museo di provincia 16.431 visitatori con 334 visite guidate, 282 attività di archeologia sperimentale, 81 laboratori e 72 eventi nei fine settimana non sono numeri da poco. Sono dati ufficiali dell’a nno 2009, che riguardano il Museo della Preistoria “Luigi Donini” di San Lazzaro, riferiti tre settimane fa dall’assessore alla cultura Roberta B a l l o t t a . Non è poco per un museo nato da un piccolo “Antiquarium” aperto nel 1970 ne ll ’ex abbazia di Santa Cecilia della Croara con reperti raccolti da dilettanti. Poi trasferito nell’attuale sede nel 1985.
Un centro di divulgazione, promozione e didattica culturale, diretto da sempre dal conservatore Gabriele Nenzioni, che è stato inserito tra i 109 musei della nostra regione, e fra i 27 della provincia bolognese, che qualche giorno fa hanno ottenuto la pres t i g i o s a c e r t i f i c az i o n e d i qualità ass e g n a t a da ll ’I sti tu to per i beni a r t i s t i c i , culturali e n a t u r a l i (Ibc) dell’Emilia - Romagna. Un “bollino di qualità” frutto di un processo di riconoscimento dei musei regionali, sulla base di standard e obiettivi di qualità avviato dall’Ibc nel 2009 per stimolare le istituzioni museali a perseguire criteri di buona gestione, di efficacia operativa e per orientarle alla qualità dei servizi offerti al pubblico. Ovvia la soddisfazione del sindaco di San Lazzaro Marco Macciantelli alla notizia del riconoscimento. «I musei – ha detto il primo cittadino – sono parte della nostra identità culturale. Il “Donini”, in particolare, è un'istituzione che ha ereditato il lavoro di ricerca di tanti volontari escursionisti, geologi e archeologi dilettanti, e speleologi, a partire dal mitico Luigi Fantini, che hanno setacciato il t e r r i t o r i o locale e del Parco dei gessi.
Ritrovando poi t e s t i m onianze geologiche, storiche e archeologiche che hanno dato vita a collezioni poi confluente nel museo sanlazzarese e nel Civico archeologico di Bologna». «Il museo di San Lazzaro – ha poi precisato Macciantelli – è frutto della volontà del Comune che ha saputo farne un punto di eccellenza. Un unicum nel contesto museale italiano, come “Museo della preistor ia”, con una particolare attitudine d i d a t t i c a che attrae ogni anno migliaia di alunni delle s c u o l e ; e non solo dell a n o s t r a p rov i n c i a . Un caso di peda gogia vissuta a contatto diretto con la storia e la preistoria. Il riconoscimento ci fa piacere perché volto a riconoscere un sistema museale la cui qualità è un segno di civiltà e di costruzione di una società in grado di affrontare il futuro – ha concluso Macciantelli – perché radicata nella consapevolezza del suo passato ».