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Darsena Cattolica qui l'approdo diventa un lusso

Notizia pubblicata il 26 luglio 2008



Categoria notizia : Turismo


CATTOLICA - « Posti barca per re nella regina dell' Adriatico». La proverbiale immodestia dei romagnoli non si smentisce. Passeggiando però per la nuova darsena di Cattolica si capisce che una buona dose d' orgoglio questa volta ci può anche stare.

Teste coronate non se ne vedono, però Valentino Rossi é stato fra i primi ad accaparrarsi l' ancoraggio per il suo Pershing 46+4 da quasi 16 metri, il motoscafo che tanti guai gli procurò presso il fisco. Non mancano gli yacht dei manager della moda come Paolo Gerani (Iceberg) e Alberta Ferretti, dei paperoni locali e forestieri, bolognesi e modenesi in testa.

Quanto ad un altro Ferretti, Norberto, che le barche di lusso le costruisce proprio qui, ha occupato un intero settore dello scalo. Che non é tanto grande, con i suoi 250 posti barca, distribuiti fra un darsena interna da 70 e una esterna da 180. Ma che ha tutti i requisiti per essere preferito dai nababbi. Perchè? « Perchè questo é l' unico porto fra Rimini e Pesaro con un fondale profondo anche quattro metri» spiega Gabriele Musante, responsabile di Marina di Cattolica. Infatti Riccione, Portoverde e Vallugola, sono perennemente afflitti dall' insabbiamento. E i grandi velieri con le loro profonde derive, proprio non ci entrano. Cattolica ha dunque puntato proprio sul settore più esclusivo, quello degli yacht fra i 10 ed 35 metri. I cui armatori sono in grado di spendere fino a 38.500 euro all' anno più iva solo per affittare l' ormeggio. Cifre folli? «Anzi, qui si paga meno che a Rimini - risponde Claudio Marcella, l' ingegnere che ha progettato la darsena ed é presidente della società  che la gestisce - dove già  i prezzi sono inferiori del 50 per cento rispetto al Tirreno». Fu l' ex primo cittadino Gianfranco Micucci a sognare una darsena di lusso per Cattolica, insieme a tante altre ambizioni. Il sindaco del Mysfest e del centro culturale polivalente, delle provocazioni geniali e delle follie estemporanee, un giorno del 1997 sottopose la sua idea ai vertici della Gecos, colosso riminese delle costruzioni. «C' era un' area degradata fra Cattolica e Gabicce alla foce del torrente Tavollo - racconta Marcella - con uno stabilimento dimesso dell' Arrigoni, capannoni in rovina, baracche.

La Ferretti Yachts aveva bisogno di espandersi ed era pronta a recuperare una parte della zona produttiva. Abbiamo pensato di integrare i cantieri con la darsena, e la darsena con la città Â». Dopo le inevitabili lungaggini, i lavori veri e propri durano 30 mesi. L' investimento é di 50 milioni di euro. Ed ecco la darsena a cinque stelle, inaugurata a giugno, dopo quella di Rimini e Marina di Ravenna. Non solo le due darsene, ma anche cantieri in grado di eseguire qualsiasi lavoro. Più un «residence nautico» da 6 mila metri quadrati. Più un centro direzionale che contiene anche la sede della Capitaneria di Porto. Più i negozietti, la passeggiata pensile, due ristoranti, un bar. Fino al ponte mobile che oggi segna il confine fra Romagna e Marche. All' interno dello scalo, finiture di pregio in legno, acciaio e pietra d' Istria. Parcheggi custoditi e box auto. E per i diportisti, tutto quello che serve, dalla colonnina di erogazione alle biciclette per passeggiare in centro. Un altro asso nella manica di Cattolica: la darsena non é distante dall' abitato, come quasi sempre succede, ma incuneata proprio nella zona più caratteristica. Non basta: « Come sfondo abbiamo il promontorio di Gabicce, Gradara é a due passi», rimarca Musante. E allora? Allora il nuovo turista nautico é sempre più sensibile anche al panorama, alle bellezze dell' entroterra. « Chi viaggia in auto con il gommone sul carrello, e sono sempre di più, qui non solo ha la possibilità  di sistemarsi al meglio, ma senza allontanarsi troppo può godersi la riserva naturale di San Bartolo, la rocca che resta la meta più visitata delle Marche, una Valconca che stupisce tutti quelli che la scoprono». Conferma Marcella, che ha realizzato anche la nuova darsena di Rimini: «Il diportista oggi apprezza moltissimo il centro storico e le colline. Ed anzi di solito si meraviglia, perchè su questa costa si aspettava di trovare solo ombrelloni e discoteche. Capita spesso che uno attracchi per un giorno e poi si fermi una settimana».Â