E' la 'domus' dei veleni Ortalli: «Giusti i nostri studi: il chirurgo era greco»
Notizia pubblicata il 03 giugno 2008
Categoria notizia : Cultura
EUTYCHES, chi era costui? Di sicuro non il medico che viveva nella domus di piazza Ferrari. Anzi: secondo lo studioso Lorenzo Braccesi non era neanche di origine greca il medico-chirurgo che abitava nella splendida dimora romana di età imperiale, rinvenuta durante gli scavi del 1989 e da dicembre aperta al pubblico. Di più: per Braccesi questa é soltanto una delle tante false tesi che hanno accompagnato, in questi anni, la ricostruzione storica della 'Pompei' riminese.
Tesi che Braccesi ha confutato, una a una, nel suo ultimo libro Rimini salutifera, che presenterà proprio a Rimini alla prossima edizione del Festival del mondo antico, dal 12 al 15 giugno. «E noi l'aspetteremo a braccia aperte - sorride l'assessore alla Cultura di Rimini, Stefano Pivato - Dopo le attenzioni di stampa e tivù di tutto il mondo verso la domus del chirurgo, ritengo sia non meno positivo che la comunità scientifica si interroghi e si interessi alla nostra Pompei». D'altra parte «Braccesi lo conosciamo bene. Collabora con noi da anni, sta lavorando all'allestimento per la nuova ala del Museo. Insomma, se critica gli studi fatti sulla domus non lo fa certo per un sentimento di rivalsa nei nostri confronti».
PER L'ASSESSORE in ogni caso «la sua polemica non é la prima e non sarà l'ultima, considerando l'interesse suscitato dalla domus». Se Pivato l'ha presa bene, lo stesso non si può dire per Jacopo Ortalli, che ha diretto per 15 anni (praticamente dalla scoperta, nel 1989) gli scavi archeologici in piazza Ferrari. «Non sono stupito del libro di Braccesi, le sue teorie le ha già esposte in alcuni articoli.
Ora: si può dire tutto e il contrario di tutto, e ancora più nelle scienze umane dove la verità é difficilmente dimostrabile al 100%». Ma, continua Ortalli, «posso affermare, al 99%, che il medico-chirurgo della domus era sicuramente greco. Lo dicono gli strumenti ritrovati, i graffiti, i vasetti con le incisioni. D'altra parte, in quell'epoca oltre la metà dei medici dell'impero romano era di origine greca».
Anche sul nome, Eutyches, «siamo abbastanza sicuri, grazie alle incisioni ritrovate». Se poi la domus sia stata distrutta da un incendio tra il 258 e il 260 d.C. a opera degli Alamanni (come hanno affermato Ortalli e gli altri studiosi) o invece tra il 270 e il 271 dagli Iutungi, sostiene Braccesi, «si tratta francamente di questioni di lana caprina - conclude Ortalli - Vari documenti mostrano che non v'é certezza sui nomi dei popoli germanici che assalirono l'impero in quell'epoca. Noi propendiamo per datare la devastazione della domus tra il 258 e il 260, perchè la moneta ritrovata negli scavi é di quel periodo».
(foto di http://www.flickr.com/photos/passionart)