
La proposta per il 2010: tutti al mare in bicicletta. Un'unica grande rete di ciclabili per la Romagna
Notizia pubblicata il 03 ottobre 2009
Categoria notizia : Turismo
Pubblichiamo in questa pagina l'articolo di ieri della Voce circa un'interessante proposta su una rete ciclabile che permetta in tutta la romagan di raggiungere il Mare.
Un'idea, anzi una proposta: dotare la Romagna di una un'unica grande pista ciclabile. Per poter andare al mare in bicicletta come facevano i nostri nonni. Mi spiego: ogni anno, andando in montagna a Vipiteno, trovo che gli amministratori comunali - industriosi ma anche favoriti dal regime di autonomia - hanno provveduto a fare qualche pista ciclabile in più, a collegare altri due paesini sconosciuti.
Due paesini a Vipiteno, altri due vicino a Bressanone, quattro nei dintorni di Merano: in poco tempo, tutto l'Alto Adige è stato collegato con una grande ragnatela di itinerari ciclabili. Itinerari che utilizzano piste ciclabili esclusive, senza dover condividere l'asfalto con le macchine targate BZ.
Naturalmente, questo fa la gioia dei turisti, soprattutto di quelli di lingua tedesca, che ovunque cercano piste ciclabili e piscine. Senza, pare proprio che non possano vivere. In questo modo l'Alto Adige cioè il Sud Tirolo - si è uniformato una volta di più alla cultura germanica: se andate in Carinzia, troverete interi percorsi per il turismo in bicicletta, piacevoli soprattutto in riva ai laghi. Ed anche la Germania, pur essendo un paese non proprio a misura di bicicletta, ha di recente aumentato considerevolmente le grandi ciclabili che ora ammontano a più di 200.
E noi? E la Romagna? Beh, la Romagna ha inaugurato qualche pezzo di ciclabile qua e là.
C'è la Rimini-Novafeltria (40 km), la Cesena-Cesenatico per il Macerone (18 km), un anello che da Cervia va a Lido di Classe, raggiunge Castiglione e poi ritorna a Cervia, un altro anello a Punta Marina, dieci chilometri di ciclabile che collegano il centro di Ravenna con Marina di Ravenna, poco altro.
E invece, pensate che meraviglia poter evitare le code delle macchine sulla Cervese e andare al mare in bicicletta! Oltre tutto, per una regione come la nostra, la Romagna, dove si nasce in bicicletta. Così, ecco la mia proposta a Roberto Balzani, forse il primo Sindaco di Forti che vada regolarmente in bicicletta, e a tutti gli altri amministratori della Romagna: che ogni comune realizzi un pezzo di una grande rete ciclabile, in grado di collegare le città tra di loro, ma soprattutto le città e i paesi dell'entroterra col mare.
Anzitutto, come ho detto, per noi. Per andare noi con le nostre famiglie al mare in bicicletta in una bella giornata da maggio a settembre. In secondo luogo, per i Tedeschi che popolano la Riviera Romagnola. Perché, oltre al mare, alla piada, a Fiabilandia e a tutti gli altri divertimenti, possano trovare anche l'offerta del bike-tour. Se mai, per raggiungere i luoghi di cultura dell'entroterra, ancora poco visitati. Ovvero, in direzione contraria, per proporsi a un turismo meno cagnarone, che voglia risiedere nell'entroterra e raggiungere attraverso una comoda ciclabile le spiagge della nostra costa. E un'idea realizzabile? E un'offerta campata per aria?
A me pare che il Sud Tirolo, in questo, abbia già aperto una strada, abbia già sperimentato per noi questa novità. Non si tratta di diventare nulla, ma di copiare le cose ben fatte. Perché di certo non possiamo pensare di attirare i ciclisti tedeschi con quella che il sito web www.piste-ciclabili.com chiama la "La pista ciclabile interna di Imola" oppure con "La ciclabile fantasma della stazione centrale di Bologna", la prima costeggia i trafficati viali di circonvallazione di Imola e la seconda passa addirittura sulle banchine dei binari: al punto che chi ha descritto il percorso si è sentito in dovere di aggiungere "Occhio ai passeggeri e alla Polfer".
No, non vogliamo "stirare" i passeggeri delle stazioni. Vogliamo andare al mare in bicicletta!