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Pio Manzù. Sul podio le speranze dei giovani

Notizia pubblicata il 27 ottobre 2009



Categoria notizia : Eventi


RIMINI - Si sono concluse le Giornate internazionali di studio Pio Manzù 2009 Giovani: la vera Potenza. Se ne è parlato a Rimini, al Teatro Novelli, da venerdì 23 a domenica 25 ottobre, alla XXXV edizione delle Giornate internazionali di studio Pio Manziù. Sono intervenuti fra gli altri Suzanne Mubarak, la first lady dell'Egitto, Margarita Cedeno De Fernandez, first lady della Repubblica domenicana, ma anche Giorgia Melini, Aimee Mullins, Manuel Castells e Giovanni Minoli

I giovani, finalmente. Dopo tre giorni nei quali si è parlato di loro e delle loro passioni, ecco che i giovani sono saliti sul palcoscenico per dire davvero quali sono le speranze, le aspettative, i problemi della generazione liquida. In una serata speciale, condotta dalla giornalista Rai Myrta Merlino, che ha concluso i lavori della XXXV edizione delle Giornate Internazionali di Studio promosse da Eni, organizzate dal Centro Pio Manzù e Intesa San Paolo, dal titolo "La potenza nomade. Valori, illusioni, speranze della giovenlu errante", hanno preso la parola Magdalena Bieniak, Università della Slesia e Università di Padova, Valhona Karapici, Università di Tirana, Federica Lamonica, Università di Siena, Francesco Luccisano. Università di Trieste, Maria Nicoletta Malini, Università Bocconi, Romina Mancinelli, Università dell'Aquila, Giovanni Marchegiani, Università di Verona, Fabiana Morroni, Università di Bologna, Alfonso Pezzi, Università di Bologna, Ida Ros, Università di Padova e Alessandro Santini, Università di Bologna.
Sono tutti giovani fra i 24 e i 31 anni che operano all'interno dell'università e che dopo percorsi diversi ed esperienze all' estero hanno deciso di tornare in Italia. Uno dei giovani, Giovanni Marchegiani sognava di fare il calciatore, poi crescendo ha deciso di diventare medico, per aiutare le persone in giro per il mondo. Di giovani preparati e in gamba in Italia ce ne sono tantissimi e nonostante le difficoltà e la burocrazia tutti hanno un sogno: far cresce le proprie università e il proprio Paese. "Mi spiace - spiega Gerardo Filiberto Dasi, segretario generale del Centro Pio Manzù - di non aver avuto la sensibilità di aprire le Giornate di quest'anno con i giovani. Sono contento che siano loro a chiudere, ma non c'è dubbio che le loro testimonianze siano quanto di più autentico e vitale si possa pensare". Fra i giovani ricercatori e aspiranti tali ci sono architetti, ingegneri, medici, umanisti, persone per pensano di poter lavorare per migliorare la società e il Paese. Per la giornalista Myrta Merlino "le testimonianze di questo ragazzi dimostrano come l'Italia sia un luogo dove si possono coltivare i cervelli e dove si possa ancora fare cultura