Le offerte più convenienti
Prenota gratis
Nessuna commissione

La Leggenda Del Tesoro Di Sigismondo

Notizia pubblicata il 02 dicembre 2009



Categoria notizia : Cultura


RIMINI. Un'altra storia meravi­ gliosa raccontata da quel pifferaio magico della cultura riminese che è il professor Pier Giorgio Pasini, il cui fineè sempre quello di liberare la città dal brutto "topo" dell'ignoran­za.

La "scusa" questa volta gli è data dalla strenna natalizia della Banca Popolare della Valconca che pubbli­ca il 18° volume della sua collana dedicata al­la scoperta delle radici storico-culturali. Il libro, co­me sempre bellissimo, s'intitola "Il tesoro di Sigismondo e le medaglie di Matteo de' Pasti", e sarà presen­tato al Museo della città domani alle ore 18: luogo scelto non a caso perché qui sono esposte molte delle meda­glie di cui si parla nel volume.

Una storia che Pasini racconterà da par suo in questa occasione, ma che proviamo a sintetizzare fin d'o­ra. Vi si narra della leggenda del te­soro di Sigismondo Malatesta che sarebbe nascosto nelle mura dei ca­stelli malatestiani sparsi un po' in tutta la provincia. Nel 1464, Sigi­smondo, sconfitto e privato del suo dominio dal Papa (di cui era in pra­ ica un affittuario), venne assunto come condottiero dai veneziani per combattere una crociata contro i turchi che erano arrivati in Dalma­zia. Poco prima di partire, un rimi­nese illustre gli rivelò un complotto ordito dal Papa per prendere Rimi­ni, unico possedimento rimasto al ti­ranno, e anche per recuperare que­sto tesoro.

E' qui che nasce la leggenda, per­petrata anche dai veneziani che nel 1504 mandarono un messo a Rimi­ni per tentare di recuperarlo. Ma nessuno lo trovò. Facendo un salto di oltre 4 secoli, nel 1954 un fulmi­ne colpì una torre del castello di Montefiore, pur dotato di paraful­mine: da allora i montefioresi sono convinti che ci sia una grande quantità di metallo nascosta tra le mura. E forse è proprio così, anche se non ce n'è prova: perché Sigi­smondo, grandissimo pubblicita­rio di se stesso, per il suo tempo ma anche per il futuro, aveva preso l'abitudine dr nascondere meda­glie celebrative nelle mura dei suoi castelli. Medaglie di ogni tipo e metallo, realizzate quasi tutte da Matteo de' Pasti. •

Molte di queste sono state ritro­vate tra Rimini e Verucchio e sono vere e proprie opere d'arte: fuse co­me le statue, non coniate come le monete, e ognuna.diversa dalle al­tre. Non valevano nulla, all'epoca, ma oggi sono davvero un tesoro storico e numismatico.