Il Futuro di Rimini pianificato nel presente. Il Piano Strategico
Notizia pubblicata il 26 maggio 2008
Categoria notizia : Turismo
" Rimini e riuscita a vivere di turismo senza che ciò ne scompaginasse l'identità locale ... Vivere di turismo senza farsi 'mordere l'anima' dal turismo ... Rimini non si e 'offerta in pasto' ai turisti, ma li ha sempre guidati verso ciò che si sentiva in grado di costruire e di offrire, che fosse l'arenile, i parchi a tema o le discoteche.
E ha governato grandi numeri: cosa rappresenta una collettività di 135 mila persone di fronte a 17 milioni di presenze annue?". Il ponte tra la storia degli ultimi cinquant'anni e le prospettive future di Rimini prova a stenderlo il Censis, in una recentissima fotografia a corredo della nuova avventura per la quale é salpata la città : si tratta del Piano strategico che dovrà metterne in rete le eccellenze e consolidarne le potenzialità (territoriali e extraterritoriali) per i prossimi 20 anni.
Non si pecca di immodestia se si afferma che quello di Rimini e un test probante e 'sperimentale' per il format stesso di pianificazione strategica. Il territorio riminese non é solo il distretto che assomma numeri leader sui versante del turismo nazionale (dai 1200 alberghi ai 250 stabilimenti balneari ai 2400 negozi e oltre 900 pubblici esercizi) ma ha saputo 'in progress' mutare la natura stessa del proprio modello di accoglienza, nell'immaginario collettivo ancor saldamente ancorato al mito della vacanza estiva.
Reagendo infatti a una sensibile mutazione del mercato europeo dei viaggi più che alla 'crisi della mucillagine' di fine anni Ottanta, il sistema Rimini ha saputo cambiare pelle negli ultimi 15 anni attraverso la realizzazione di nuove infrastrutture capaci di sostenerne il cosiddetto processo di destagionalizzazione.
Il nuovo quartiere fieristico (inaugurato nel 2001) e un po' il simbolo di questa stagione che ha sdoganato turisticamente periodi dell'anno tradizionalmente dormienti ed ha trainato un importante adeguamento del tessuto ricettivo verso l'orizzonte dell'accoglienza 12 mesi su 12 all'anno (se a meta degli anni Novanta erano appena 50 gli alberghi annuali, ora sono oltre 450).
La filosofia dell'infrastrutturazione quale vettore di sviluppo é quella seguita in anni recenti, potendo contare su interventi in fase di realizzazione che rafforzeranno- al di la delle colonne d'Ercole del 2010- non solo la leadership riminese nel comparto turistico nazionale ma dovranno mettere in moto un radicale processo di riqualificazione urbana virato alla massima innovazione e sostenibilità ambientale.
Si tratta del nuovo Palazzo dei Congressi, del recupero e valorizzazione delle ex colonie marine in Polo del Benessere, della Casa del Cinema presso la sala cinematografica dedicata a Federico Fellini. Un discorso a parte merita il rifacimento della Marina attraverso lo strumento del project financing: si e già nella fase di analisi delle offerte per interventi non solo mirati ad incrementare
la motazione di posti auto interrati e di verde nella parte pregiata del lungomare riminese ma soprattutto per spingere sul pedale dell'architettura più innovativa a servizio della destinazione turistica. La nuova cartolina di Rimini passa per questi progetti, consapevoli che in questa città ogni pianificazione si fa in movimento. Restare fermi non e la vocazione di Rimini, città permanentemente attiva.
Il Piano strategico é l'occasione da cogliere per dare forma a un futuro che qui e già presente. Un futuro basato su una profonda ma intelligente revisione e previsione di ciò che Rimini é e vuole essere. Senza mai perdere la propria identità .