Nuovo Piano Spiaggia Con Piscina e Idromassaggi

RIMINI - Nel prudente silenzio della politica e delle associazioni di categoria, il Piano spiaggia ricomincia daccapo il suo cammino . Ieri sera infatti il vicesindaco e assessore al turismo Maurizio Melucci lo ha ripresentato all'assemblea della circoscrizione 2.

Prima discussione con Melucci ieri sera al quartiere 2. Recepite alcune richieste dei privati . Il Piano spiaggia si rituffa in piscina. La variante sfata il tabù e parla di "idromassaggi"

Insomma riprende il giro dei pareri delle sette chiese, o meglio dei sei quartieri. Il paradosso è che come piano urbanistico è stato definitivamente approvato alla fine della scorsa legislatura, ma si è arenato nei fatti perché nessuno ha presentato progetti di realizzazione e perché le categorie l 'hanno impugnato davanti al Tar.

Approvato ma non realizzato, ora torna ad affacciarsi nelle aule istituzionali sotto forma di variante urbanistica e come tale farà un lungo percorso: i pareri delle circoscrizioni, nel frattempo le consultazioni interne fra gli associati alle categorie. poi altri summit per arrivare al testo definitivo da portare in commissione. Poi l'adozione in consiglio comunale e i tempi previsti per le osservazioni e contro-deduzioni. Infine l'approvazione e l'entrata in vigore. Tutto questo nella scorsa legislatura ha portato via tre anni, compresi i lunghi tempi di progettazione dei tecnici incaricati dal Comune. Questa volta la base c'è già, idem per il testo della variante al Piano che ha debuttato per l'appunto ieri sera. I tempi saranno più brevi. Forse.

Ma vediamo che cosa c'è di nuovo nella sostanza, rifacendoci a quanto si riesce ad apprendere da anticipazioni non ufficiali. In pratica sono state riscritte alcune norme recependo le osservazioni delle categorie che in precedenza, ai tempi dell'assessore Baschetti, non erano state tenute in considerazione.

Il punto di maggiore impatto riguarda le piscine di spiaggia, o vasche che dir si voglia: nel vecchio testo erano previsti "bagni termali", ora la parola è cambiata e si parla come si mangia. E cioè "idromassaggi". Queste vasche potranno essere montate sull'arenile purché abbiano una piattaforma in legno e siano smontabili a fine stagione: non è un problema, le tecnologie ci sono.

Le dimensioni: lo stabilimento balneare nato da un accorpamento fra più concessioni, potrà contare su un metro quadrato di piscina per ogni metro lineare del fronte mare a disposizione. Quindi vasche da 100 mq nel caso di bagni da 100 metri di fronte (il minimo previsto dal Piano spiaggia per i nuovi stabilimenti) e coso via.

Piscine del genere sono disponibili sul mercato a prezzi accessibili: 20-25 mila euro per la realizzazione e il montaggio, più il costo di manutenzione e gestione. Con profondità non superiori al metro e 10 non è indispensabile il servizio di salvataggio.
Le altre migliorie richieste dai privati e accolte dagli uffici di progettazione comunali: la "fascia A" del Piano, cioè il verde pubblico di collegamento tra il marciapiede del lungomare e i manufatti in cemento, sarà diminuita di profondità da 25 a 20 metri nella zona sud  la profondità della "fascia B" ? cabine, accoglienza e ristorante - sarà diminuita da 40 a 30 metri per avere più superficie disponibile nella fascia di ombreggio (la C)
Per quanto riguarda il fronte, sarà diminuita l'ampiezza dei 'cannocchiali visivi", cioè le fasce libere dalle cabine attraverso le quali sul lungomare la vista può 'sfondare' verso il mare (ombrelloni permettendo). Prima era prevista la distanza di 25 metri da un lato, e altrettanto dall'altro, fra i confini degli stabilimenti balneari contigui. Diminuendo le distanze rimarranno comunque dei varchi di una trentina di metri.

Farà sognare la variante al Piano spiaggia? Chissà. Viene da dubitarne, con i chiari di luna che riserva la politica riminese in non facili rapporti con le categorie economiche Sogni a parte, basterebbe che portasse quel qualcosa in più che serve alla famosa "innovazione" in tempi non biblici.
foto by brandonsteinmetz