
Pia: 'Prima di Vasco volo sullo stadio'
Notizia pubblicata il 19 settembre 2008
Categoria notizia : Musica
PIA ha un accento marcatamente toscano. E' di Arezzo e gli ultimi vent'anni di vita trascorsi a Bologna non le sono serviti a cancellare le "c" aspirate e qualche intercalare caratteristico che ha a che fare con la Maremma!
E' una rocker, passionale e istintiva. Per lei, scrivere canzoni é una questione di cinque minuti. «Le ho in testa subito - ci racconta - sono come un campanellino che si accende. Solo in un secondo momento mi metto agli strumenti per cercare gli accordi».
Così é stato sin dal suo primo singolo Trasloco, del 1993, scritto 15 anni fa ed ispirato ad un suo trasloco bolognese (Ah! Bologna, città di traslochi!). E' stato quel pezzo che l'ha fatta notare da Gaetano Curreri che l'ha voluta nel suo entourage prima come autrice e poi come cantautrice. Le sue canzoni hanno conquistato l'attenzione di Patty Pravo e del grande Vasco Rossi che l'ha scelta per aprire le tappe più importanti del suo tour, come quella in programma stasera al Dall'Ara di Bologna (lei inizierà tra le 19 e le 19.30, Vasco alle 21. Gli ultimi biglietti solo per stasera sono in vendita alla biglietteria di via Andrea Costa dalle 11).
Che emozione si prova ad aprire un concerto di Vasco, perdipiù a Bologna e davanti alla folla di uno stadio?
«E' difficile da spiegare. E' un po' come quando decolla l'aereo. Hai presente quella fortissima emozione che si prova mentre sta per alzarsi da terra. E' un'iniziezione di adrenalina che non riesci a controllare e allora ti lasci andare».
Che brani ha scelto?
«Porterò alcuni pezzi dell'ultimo album Urlo e qualche canzone vecchia come Buon compleann o Quella vispa di Teresa, una canzone che mi ha dato molte soddisfazioni».
Perchè ha dovuto aspettare 12 anni dal primo singolo per uscire con un album?
«E che ne so! Penso che dipenda dalle case discografiche. Ma poi, la gente pensa che uno debba diventare famoso subito. Invece molti cantautori arrivano a fare dei dischi solo dopo parecchi anni di gavetta. Le donne nel rock poi fanno più fatica. La gente all'inizio non riesce ad inquadrarti, ha bisogno di tempo per capire chi sei. Anche perchè in Italia di donne che fanno rock ce ne sono poche…».
Come é finita nella combriccola del Blasco?
«E' stato dopo aver conosciuto Curreri. E' lui che mi ha presentato Vasco. Gli piacevano i miei pezzi e alcuni glieli ho anche dati come é E… che fa parte dell'antologia Buoni e cattivi».
Il rapporto con Vasco?
«Un rapporto di stima ed amicizia profonda».
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