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Nuove specie in arrivo dal Mar Rosso. E nell'alto Adriatico ora nuotano gli 'alieni'

Notizia pubblicata il 10 giugno 2008



Categoria notizia : Turismo


IL MARE Adriatico sta per essere invaso da specie aliene. L'aumento generalizzato della temperatura dell'acqua porta sulle nostre coste pesci e molluschi che provengono da paesi esotici e mari tropicali. Quella che potrebbe anche essere la trama di un libro di fantascienza, é invece una realtà  con la quale occorre fare i conti.

Ne é un esempio concreto la ' Bursatella leachii', una lumaca originaria del Mar Rosso, ma dallo scorso anno presente anche nei fondali sabbiosi dell'Emilia-Romagna e nelle scogliere a difesa degli arenili, le cui larve sono state trasportate dai mercantili. E poi c'é il ' Barracuda boccagialla', un pesce predatore lungo anche più di un metro e dotato di denti taglienti, molto diffuso nell'Oceano Atlantico e nel mare Mediterraneo; tre anni fa sono stati avvistati in alto Adriatico i primi esemplari giovanili lunghi 6-7 centimetri e ciò significa che la specie ha iniziato a riprodursi nelle nostre coste.

Queste specie si vanno ad aggiungere ad altri molluschi come l'argonauta, un cefalopode la cui conchiglia raggiunge i 30 centimetri di lunghezza, e molti altri pesci che in questi anni stanno colonizzando l'alto Adriatico, com'é il caso della lampuga, un grosso pesce lungo sino a due metri, la ricciola e la palamita, che sono tutti termofili, ossia prediligono vivere nelle acque calde. Per contro si assiste al calo di specie tradizionali dei nostri mari che prediligono acque più fresche, come sardine e sgombri.

àˆ OPPORTUNO specificare che sino ad ora, l'avanzata degli esseri alieni non ha causato particolari dissesti all'ecosistema. Tuttavia é bene seguire con attenzione le conseguenze di temperature dell'acqua superiori alla media di due gradi e mezzo, nell'alto e medio Adriatico.

Inoltre occorre ricordare che vi sono specie aliene portate e allevate dall'uomo, come il caso delle vongole veraci filippine, introdotte dagli allevatori di molluschi negli anni Ottanta, in sostituzione delle vongole indigene falcidiate dall'eutrofizzazione.

Quello delle specie aliene é uno dei principali temi di cui si discute al congresso nazionale della Società  Italiana di Biologia Marina, in svolgimento presso il Centro Ricerche Marine di Cesenatico.
Alla manifestazione, giunta alla trentanovesima edizione, partecipano 240 biologi italiani e ricercatori stranieri di fama mondiale.

FRA GLI ORGANISMI alieni che troviamo nei mari italiani, ci sono anche le alghe tossiche, fra cui la ' Ostreopsis ovata', una specie provenienti dall'Oceano Indiano, che la scorsa estate ha causato fenomeni di intossicazione in Liguria. Nella giornata di ieri, su questo problema é intervenuto lo studioso australiano Gustaaf Hallegraeff.

Le alghe tossiche, vengono trasportate dalle navi mercantili ed in Australia e Canada hanno trovato una soluzione, che consiste nell'imporre agli stessi mercantili di scaricare le acque di zavorra a 20 miglia dal porto di arrivo e non sottocosta. A questa distanza le spore delle microalche, tra cui quelle potenzialmente tossiche per l'uomo, hanno ridotte possibilità  di svilupparsi e proliferare vicino alle spiagge. A volte, per tenere lontano gli alieni, basta davvero poco.

(foto di http://wwaw.flickr.com/photos/aarigo)