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I miticoltori chiedono lo stato di crisi

Notizia pubblicata il 15 dicembre 2010



Categoria notizia : Fatti Curiosi


Dal 24 settembre 2010, gli impianti adibiti all’allevamento di cozze e vongole su rete sospesa a boe, che si trovano a Bellaria in mare aperto a circa 2,5 miglia della costa, sono rimasti chiusi, per colpa dei valori alterati, registrati dai controlli sanitari ogni due settimane che hanno rilevato la presenza di una biotossina che entra nei molluschi attraverso il filtro dell’acqua e successivamente non possono essere più commercializzati.

Questo problema è stato presentato ieri durante l’ordine del giorno, dal consigliere di maggioranza Alessandro Berardi (Udc) che sarà discusso nel prossimo consiglio comunale.

Sono colpite 80 persone che operano nel settore, le barche coinvolte sono otto e i pescatori chiedono all’amministrazione di lanciare lo stato di crisi del stettore per ricevere fondi economici straordinari adeguati per venire in aiuto e bloccare i licenziamenti che sono alle porte.

L’assessore all’ambiente, Stefano Gori incontrerà oggi le cooperative Mitilcoop e Cooparativa Marinara. Gori ha rassicurato le famiglie dei miticoltori, affermando che non si tratta di un inquinamento battereologico e una delle soluzioni più probabili consiste nel trasferimento di prodotti da un impianto a un altro, ad esempio al litorale tirrenico dove ci sono aree sprovviste di cozze e vongole.