Pesca Alla Tratta a Cesenatico
Notizia pubblicata il 28 luglio 2007
Categoria notizia : Musica
I regali del mare. Cesenatico rievoca oggi l'antica tecnica della pesca alla tratta. L'appuntamento è alle 21:15 al Molo Ponente. Una grande rete di 400 metri verrà trascinata dai bagnanti
I visi arsi dal sole si aprivano in un sorriso, mentre la, fatica lasciava il posto alla soddisfazione: a Cesenatico succedeva ogni volta che la fortuna faceva ritirare piene le reti della pesca alla tratta. Un tipo di pesca povera che si poteva praticare senza particolari attrezzature, visto che non era necessario dover uscire in mare aperto; Dagli anni Settanta questa pesca è vietata ma a Cesenatico, con la sua rievocazione, continuano a vivere l'emozione di un evento che unisce cultura e tradizione.
Domani sera, dalle 21.15 al Molo di Ponente, nella scenografica Piazza Spose dei Marinai, si potrà assistere a questa nuova festa del mare, quest'anno illuminata dai fari notturni, che coinvolge tutta la città e che diventa il filo conduttore di una serie di eventi che fanno da cornice alla pesca vera e propria. Perché in primo piano ci sono ancora una volta i pescatori: alcuni di loro si cimenteranno in antichi mestieri come il rammendo delle reti, altri illustreranno reperti della vita marinara che normalmente sono custoditi nel museo, altri ancora intoneranno canti tradizionali.
La pesca alla tratta si diffuse nell'immediato dopoguerra quando, a causa delle barche ancora distrutte e del pericolo delle mine, la pesca d'altura stentava a riprendersi. Per ovviare al problema si pensò di utilizzare una rete da circuizione: alla base, che doveva strisciare sul fondo, erano applicati dei piombi, mentre l'altro lato, quello che doveva essere teso verso la superficie, era dotato di galleggianti, per lo più sugheri.
La rete; lunga fino a 400 metri e alta un metro, terminava ai capi con due cime che servivano a tirarla; un capo restava fissato alla battigia, l'altro, con l'ausilio di una piccola barca (una batana o, in tempi più recenti, un moscone) veniva portato in acqua facendogli descrivere un ampio semicerchio, sino a trascinarlo a terra.
A quel punto due gruppi di pescatori, ciascuno formato da sette persone, iniziavano a tirare i due capi della cima, portando a terra la rete che strisciando sul fondale intrappolava all'interno il suo prezioso tesoro: si trattava, per lo più, di acquadelle, soglioline e altri piccoli pesci.
L'operazione aveva i suoi rituali come, ad esempio, il modo di ritmare lo sforzo appoggiandosi alla rete con i fianchi (spesso aiutati da una fascia di tela che li cingeva), in una sorta di danza.
Una volta portate a terra le reti, il pesce veniva poi raccolto in ceste rotonde di vimini chiamate coffe, diviso per qualità e dimensioni e lavato subito in acqua.
La tratta era spesso eseguita anche dai contadini che scendevano in mare per recuperare qualcosa da aggiungere alla loro abituale alimentazione.
Fu praticata anche in forma organizzata da alcune famiglie fino a quando, negli , anni Settanta, la sua pratica venne vietata.
Oggi è diventata un evento spettacolare, con i bagnanti che a volte non si limitano ad assistere, ma partecipano attivamente al traino.
I l momento fondamentale della rievocazione è proprio il recupero a mano della grande rete, portata in mare da barche storiche della Mariegola delle Romagne che, con le loro variopinte vele al terzo, rendono ancora più suggestivo l'evento. Anche la cucina ha un ruolo di rilievo: una volta recuperate le reti, infatti, i pescatori si cimentano in una sfida gastronomica, preparando tradizionali piatti di pesce, coadiuvati dal Sindaco.
La serata si riempie di gustosi sapori "anche per il pubblico, invitato ad una degustazione di cozze e vongole offerta dalla Cooperativa Pescatori di Cesenatico.
La rievocazione storica della pesca della tratta rientra tra gli eventi 2007 di Incontri di mare , una rassegna di manifestazioni legate al mare, ai pescatori e alle loro storie, proposta dall' Assessorato regionale al turismo, in collaborazione con i Comuni della Riviera:
Dal 12 luglio a Ferragosto Comacchio, Cervia, Cesenatico, Bellaria Igea Marina, San Mauro, Riccione e Cattolica danno voce alla propria vocazione artistica e marinara, facendo emergere le loro peculiarità rivolte, di volta in volta, alla spiaggia, ai porti, alle banchine, a storie e leggende legate ai fari. Il tutto per creare uno stretto collegamento tra il mondo del mare e il turista che vuole entrare sempre più in contatto con la realtà del territorio.
Daniela De BIasio
Foto by irishman_lost_in