Le offerte più convenienti
Prenota gratis
Nessuna commissione

Produzione d’immondizia in continuo aumento a Forlì: 4° posto in Italia

Notizia pubblicata il 17 agosto 2009



Categoria notizia : Fatti Curiosi


NON È un quarto posto da festeggiare, anzi. Gli 841 chili e 800 grammi di rifiuti urbani che ciascun forlivese ha scartato, nel 2008, ci collocano dopo Olbia, Rimini e Massa fra i maggiori ‘produttori’ italiani.

Vuol dire 2 kg e 300 grammi a testa ogni giorno gettati nei cassonetti, il 15% in più negli ultimi 5 anni, secondo la recente indagine dell’Istat dedicata al profilo ambientale dei capoluoghi di provincia.

Perché si gettano via così tanti oggetti? A sentire Hera, l’incremento in provincia di Forlì-Cesena è dovuto all’assimilazione, vale a dire la quota di scarti proveniente da attività commerciali e artigianali che finiscono nei recipienti dell’indifferenziato. E del rifiuto organico e del verde che non sono conferiti nei cassonetti della differenziata.
NEL CORSO del tempo, il livello di scorie prodotte è sempre stato elevato nel nostro territorio. «Fin dagli anni 70, quando è stato costruito l’inceneritore, i forlivesi sono abituati a non confrontarsi col problema dei rifiuti, che si buttano via e spariscono dalla vista — è l’analisi di Marco Paci, ex presidente del Wwf di Forlì — . In altre zone i cittadini non sono più virtuosi di noi, ma hanno dovuto fare i conti con il problema e si sono attrezzati per contenere la produzione di rifiuti. Su questo tema non si sono viste campagne di sensibilizzazione a Forlì.

Ma è opportuno che ciascuno di noi prenda coscienza che tutto ciò che si getta viene incenerito con le conseguenze che gli scienziati ci dicono».

Differenze di calcoli a parte, che pure possono incidere sulle statistiche, balza agli occhi il fatto che in aree almeno altrettanto industrializzate della nostra, i cassonetti sono meno colmi: Modena 677 kg, Parma 578, Verona 561, Trento 532. I numero elaborati dall’Istat si riferiscono ai comuni, dunque l’apporto della riviera non incide sul dato di Forlì. E’ chiaro tuttavia che le attività turistiche portano a un’impennata degli scarti, se si pensa che Rimini con 881 kg è la seconda in Italia dopo Olbia, altro centro di forte afflusso vacanziero.
COSA FARE in concreto per ridurre questo peso? «Il provvedimento più efficace è la raccolta porta a porta con la tariffa puntuale — continua Paci — . Questo significa che ogni singolo, famiglia o ditta paga in rapporto a quanto getta via. I sistemi di calcolo esistono già, c’è chi utilizza contenitori coi codici a barre, altri si servono di strumenti elettronici. Sono persuaso che se i forlivesi ricevessero un riconoscimento tangibile, vale a dire una bolletta più leggera, sarebbero incentivati a questo piccolo ‘sforzo’ quotidiano».
Su questo fronte l’impegno dei comuni si sta facendo più intenso. Consapevole che sono soprattutto gli imballaggi a fare esplodere i cassonetti, l’amministrazione di Torino, per esempio, ha deciso di bandire i sacchetti di plastica: nel 2010 ogni famiglia riceverà in omaggio uno shopper in tela.

foto by http://www.flickr.com/photos/ilriccio/