Gli Italiani riscoprono le strutture che hanno 'fatto' Rimini. Le 'pensioncine' scacciano la crisi Segnalato un nuovo fenomeno: clienti in fuga verso il prezzo più basso possibile
Notizia pubblicata il 12 agosto 2008
Categoria notizia : Turismo
PICCOLO E' BELLO. Possibilmente senza stelle, o giù di lì. E' la novità della stagione balneare 2008: voglia di pensione Delcisa. Quella del menù fisso, tagliatella, pollo, insalata e pesca. Ma quale buffet: trattamento familiare, pochi fronzoli e 35 euro per la pensione completa a Ferragosto.
«Tante richieste che puntano al prezzo più basso possibile», spiegano gli operatori. «Ci chiamano gli albergatori chiedendoci disperatamente di invargli clienti — rivelano da uno degli Iat di Rimini —. E chiamano i turisti, che vogliono prezzi bassi». «Chi ci telefona parte quasi sempre dal prezzo — fanno eco da Promocattolica —.
Chiamano tutti gli Iat della riviera prima di decidere. Vogliono spendere poco. Dicono che a loro va bene qualsiasi località rivierasca, purchè riescano a risparmiare». Da un lato segno di fiducia nel brand, nel marchio «Riviera romagnola», considerato una garanzia. Dall'altro la conferma di come le italiche tasche siano sempre più verdi. Con l'inflazione - ultimo dato Istat - che galoppa oltre al 4 per cento. Se quest'anno un milione di milanesi passa l'estate a casa, contro il mezzo milione del 2007, qualcosa vorrà dire.
«In generale si confermano le sinistre previsioni di primavera — attacca Marta Agostini, titolare del due stelle Edy e presidente del Consorzio piccoli alberghi di qualità , 65 alberghi a 2, 3 e 4 stelle in Riviera, il grosso a Rimini —, basate sulla ridotta capacità di spesa degli italiani e la situazione economica italiana. Ma per noi piccoli va bene: abbiamo con fatica contenuto i prezzi mantenendo qualità del servizio e forti legami col territorio e i suoi prodotti tipici, offerti una volta la settimana. Certo, i turisti fanno ferie più corte, week end addirittura di una sola notte.
Ma c'é un ritorno di fiamma per le piccole pensioni. Che offrono un valore non considerato da freddi dati e statistiche, fondamentale per quasi tutti i turisti: il rapporto caloroso, diretto, il conoscere ogni ospite e i suoi figli, chiamarli tutti per nome. Trattare gli ospiti non come numeri ma come persone, dare loro un valore. Tutto ciò fa passare sopra a piccole e a volte grosse carenze di altro tipo». All'Edy la pensione completa costa da 49 a 58 euro (formula all inclusive).
A giugno da 31 euro. «Non bisogna confondere il piccolo con le stelle — dice Patrizia Rinaldis, presidente dell'Associazione albergatori —. Piccolo é l'80% dei nostri 1.213 alberghi, compresi 81 residence turistici. Il mio ad esempio é un tre stelle, con 30 stanze. Vero che oltre alla qualità , é il prezzo che fa da padrone. Come Aia stiamo registrando ‘fughe' e spostamenti da un albergo all'altro causa prezzi. Ma prezzo basso non vuol dire qualità . E sotto certi limiti non si può andare.
Altrimenti, si lavora in perdita. E a settembre molti specialisti dei supersconti vengono poi in sede a ‘piangere'. E a forza di prezzi stracciati non si può innovare». «Non dobbiamo diventare la riviera discount del turismo — premette l'assessore al Turismo, Maurizio Melucci —. Ma alcuni nostri diretti concorrenti, Francia e Spagna, con certi circuiti alberghieri per giovani e non solo, che danno l'essenziale, ci battono nel rapporto qualità prezzo. Bisona riflettere sul nostro rapporto qualità prezzo, compreso l'extra-alberghiero. E serve un'offerta diversificata, che cerchi di coprire tutti i tipi di domanda. Con diverse tipologie di prezzi. Questo é uno dei motivi per cui non vogliamo far uscire dal mercato in maniera becera le piccole pensioni: il 30% sono 1-2 stelle». Ovvero, 302 a 2 stelle, 147 a 1 stella, 622 hotel 3 a stelle, 61 a 4 stelle, un 5 stelle.
Comunque, le pensioncine gongolano: «Clienti affezionati, gestione familiare, siamo pieni, anche se non strapieni come gli anni scorsi», dicono dalla pensione Acquamarina. «Ancora qualche stanza libera, ma si lavora bene», continua Guido Sarti, veterano della pensione Giacinta (35-38 euro a ferragosto, 24-27 a giugno). «Gli altri anni ci chiedevano camere d'appoggio gli hotel vicini: quest'anno zero, facciamo tutto da soli», chiudono dalla pensione Romagnola.
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