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Per farli “girare” basta poco

Notizia pubblicata il 01 febbraio 2010



Categoria notizia : Spettacoli


Basta poco - canta Vasco - a far impressione. Effettivamente per impressionare la pellicola non sempre è necessario sganciare fior di quattrini.

Ne sanno qualcosa Daniel Myrick ed Eduardo Sanchez, gli autori di The Blair Witch Project: correva l'anno 1999 quando i due registi, al loro esordio, fingevano il ritrovamento di videocamere in un boschetto dove qualcosa accadde. Di terribile. Cosa Chissenefrega, paura ed ignoto vanno a braccetto, e fu in virtù di ciò che l'artigianale pellicola Premio Giovani per il miglior film straniero al Festival di Cannes 1999, costata all'epoca la modifica cifra di 60mila dollari, ne incassò poi 140 milioni nei soli Stati Uniti e 248 in tutto il mondo ci scappò anche un sequel che però non bissò il successo dell'originale.

Un Film Costato cifre da nababbi al confronto del nuovo horror a prezzi stracciati Paranormal Activity dell'israeliano Oren Peli, in uscita nelle sale dal 5 febbraio. Girato nel 2007 con 11mila dollari, di cui 3mila per la macchina da presa, negli Usa ne ha già incassato 107 milioni. Un tale Spielberg dall'occhio lungo decise nel 2007 di acquistarne i diritti.

Non si sbagliava: il solo trailer su youTube è stato visto in pochi giorni da 1,5 milioni di persone, proiettando così il giovane regista Peli tra le grande promesse di Holly Wood, visto che dirigerà Area 51 con un budget di 5 milioni di dollari. Ma non è solo il genere horror altro esempio di scuola potrebbe essere Donnie Darko di Richard Kelly, ndr a dare da vivere ai registi di film low budget. Basti pensare alla commedia La cena dei cretini di Francis Veber (1998), commedia brillante costata meno di 50 mila euro e girata quasi esclusivamente in interni. Anche il genere fantasy può vantare esempi a basso costo, vedi Stardust cast d'eccellenze come De Niro e Pfeiffer; o District 9, thriller fantascientifico sull'apartheid, oppure ancora il casolimite rappresentato dalla commedia Clerks di Kevin Smith: un bianco e nero costato quasi nulla, attori sconosciuti per non dire ignoti e set ricavato dai locali di due negozi dove lavorava Smith.

Ma vinse il premio Mercedes- Benz al Festival di Cannes nel 1994: «È un grande, fottuto, onore essere qui stasera Solo l'idea mi ha provocato un'erezione », ebbe a dire molto carinamente in quella circostanza lo Smith. A chi volesse infine saperne infinitamente di più sull'argomento, consigliamo la Bibbia dei film low-cost: Come ho fatto cento Film a Hollywood senza mai perdere un dollaro di Jerome R. Corman (collana "Le comete", pp. 304, euro 14): «Mentre è tradizione a Holly wood che nessuno guadagni facendo cinema - scrive orgoglioso Corman - sono riuscito a ricavare un profitto da quasi tutti i miei film.

Pur essendo a basso costo hanno partecipato a festival di prestigio, e sono stato il regista più giovane cui abbiano dedicato delle retrospettive alla Cinémathèque Francaise di Parigi, al National Film Theatre di Londra e al Museum of Modern Art di New York». Il suo è cinema indipendente. E in-dispendioso...

Foto By http://www.flickr.com/photos/sugu/