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Rimini scava nel suo passato risorgimentale

Notizia pubblicata il 17 marzo 2011



Categoria notizia : Fatti Curiosi


Sono tantissimi i giovani riminesi che in camicia rossa si sono sacrificati per creare l’unità d’Italia. Alcuni di loro vengono ricordati grazie a taghe storiche nel centro storico, altri vengono raccontati da Giancarlo Parma nel su libro edito da Panozzo “I riminesi nel Risorgimento” ed altri ancora non hanno lasciato cimeli ai loro avi, ma solo racconti che si sono tramandati di padre in figlio.

Uno di questi è il garibaldino Celestino Alessandrini. Il suo bisnipote, Maurizio Alessandrini, spiega che il suo bisnonno era nato a Pesaro nel 1840 e poi visse a Rimini per tutta la sua vita. Il problema è che le targhe sono completamente anonime ed è stato il padre di Maurizio a fare molte ricerche per scoprire le sue gesta dato che era funzionario all’anagrafe e trovò anche dei fogli originali dell’epoca. Nonostante non sia possibile certificare la sua presenza tra i Mille, sembra proprio che Celestino Alessandrini prese parte a numerose spedizioni guidate da Giuseppe Garibaldi e fu decorato con una medaglia d’argento e bronzo al valor militare. Maurizio conclude affermando: “Purtroppo non ho nessun cimelio del mio bisnonno: sono andati tutti distrutti e persi durante la guerra”.

La professoressa Magda Grillanda ha invece ritrovato un cappello rosso da garibaldino di suo nonno Antoni Maltoni in un armadio di casa. Fra i vari cimeli vi erano anche due medaglie d’argento raffiguranti Umberto I e Vittorio Emanuele II. Magda ha dato il cappello alla sua nipotina che ieri mattina l’ho portato in classe per mostrarlo ai suoi amici.

E’ rimasta nella storia anche la risposta che Giuseppe Garibaldi telegrafò il 9 agosto del 1866 quando rispose al re Vittorio Emanuele II affermando: “Obbedisco”. Chi aiutò Garibaldi ad inviare quel messaggio? E’ stato proprio un telegrafista marignanese, Respicio Olmeda, che tradusse in punti e linee il pensiero dell’eroe dei due mondi che era stato bloccato a Bezzecca all’ordine del re durante la Terza guerra di indipendenza. Davanti alla casa di via Roma dove nacque Omeda nel 1839 si trova la sua lapide e negli anni ’50, la sua famiglia donò al Comune tutti i cimeli che erano stati recuperati e saranno messi in mostra nel nuovo piccolo museo garibaldino che aprirà in ottobre nel 2011.

Una targa nel centro dell’arco della Torre Civica e un’altra davanti alla Casa nella frazione di Montalbano sono state dedicate ad un altro giovane di San Giovanni, Luigi Pasini di Montalbano che partecipò alle battaglie risorgimentali e alla spedizione dei Mille dove morì valorosamente nella battaglia di Volturno.

Tra gli altri patrioti riminesi ci sono anche Fausto Acqua, Guglielmo Albini, Giuseppe Abati, alberto Albertini e Nicola Alberati.