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Da Geannio a Rimini: Partorire senza dolore. Saranno 25-30 al mese le nascite con l'analgesia

Notizia pubblicata il 26 ottobre 2008



Categoria notizia : Fatti Curiosi


DAI PRIMI giorni del prossimo anno (ma forse anche già  da dicembre) sempre più donne potranno mettere al mondo i loro bambini senza soffrire.

Infatti saranno dai 25 ai 30 i parti in analgesia epidurale che, ogni mese, sarà  possibile effettuare nell'ospedale di Rimini. Da quando é stata data la possibilità  alle Ausl di somministrare l'epidurale, a Rimini, le donne che hanno usufruito dell'analgesia sono state, circa, una cinquantina.
« Rimini é tra le città  che registrano il maggior numero di nascite e quindi il controllo del dolore rappresenta un'indispensabile conquista di civiltà . Si tratta di un obiettivo ottenuto dopo un percorso di lavoro con il territorio che ci ha visti impegnati a partire dal livello regionale», sottolinea Roberto Piva, consigliere in Regione per il Pd.
«Q uello che preoccupa — continua il consigliere — é il fatto che il parto indolore possa uscire dai Lea (livelli essenziali di assistenza, ndr), come prevede nel decreto finanziario il Governo: in questo modo la spesa della prestazione sarebbe a carico delle famiglie, con evidenti riflessi negativi».
I bambini che nascono, ogni anno, nell'ospedale Infermi sono circa tremila.

LA NOVITà€ é stata presentata nel corso di un convegno dal titolo ‘Parto senza dolore: il progetto di partoanalgesia nell'Ausl di Rimini', moderato dal William Raffaeli, direttore dell'Unità  operativa di Terapia antalgica.
Amedeo Corsi, direttore dell'Unità  operativa di Anestesia-Rianimazione dell'Infermi, sottolinea che vi sono indicazioni specifiche che contemplano l'utilizzo dell'analgesia. Ad esempio nei travagli indotti, nei parti gemellari, ma anche nel caso si presenti la necessità  di ridurre lo stress della madre a causa della presenza di specifiche patologie. La donna che chiede il parto indolore con epidurale dovrà  sottoporsi alla relativa procedura che prevede un primo colloquio, la visita anestesiologica e ginecologica, e quindi l'espressione del consenso informato.
«Nei prossimi mesi — precisa Corsi — si pensa sia plausibile attestarsi, rispettando appunto le linee guida e l'appropriatezza, su 25-30 parti al mese effettuati in analgesia».
Altre tecniche per ridurre il dolore del travaglio sono già  in atto nel reparto di Ostetricia e ginecologia, come il massaggio, la libertà  di movimento e posizione e l'immersione in acqua.