
San Marino laboratorio per il calcio del futuro
Notizia pubblicata il 14 ottobre 2009
Categoria notizia : Sport
Il nostro Stato è 203esimo nel ranking della Fifa, ma al top per tecnologia ed innovazioni. mercoledì 14 ottobre, la Repubblica di San marino ospiterà la prima qualificazione ai Mondiali su un campo di erba vera su fondo sintetico
Ieri ci ha dedicato un articolo anche La Stampa, il quotidiano di Torino: a San Marino domani avrà luogo un esperimento rivoluzionario per il calcio mondiale, infatti per la prima volta una partita valida alle qualificazioni Mondiali, San Marino- Slovenia, si giocherà su un prato di erba vera innestata su un fondo sintetico. Questa innovazione sembra quasi una bizzarria fuori confine, ma da noi si pratica già da metà agosto, come ha ricordato a La Stampa Giorgio Crescentini, Presidente della Federazione Sammarinese Gioco Calcio.
Assolutamente ottimiste le dichiarazioni che ha rilasciato al giornale: «Giochiamo sulla nuova superficie da metà agosto e, tranne rasare l’erba, non abbiamo fatto un solo intervento. Dopo la prima partita non
c’era una buca nè un pezzo da rattoppare. E quando piove non si formano pozzanghere perché il drenaggio è dieci volte superiore a quello della terra che assorbe l’acqua, non esiste il fango. E da tifoso della Juve se
quel giorno a Perugia si fosse giocato su un terreno così non avremmo perso uno scudetto». Se questa novità tutta sammarinese si diffondesse in Italia e nel mondo, le tante, troppe problematiche sui campi inadeguati e mal conservati cesserebbero di esistere.
Il progetto in questione è nato all’Università di Pisa, da un team di docenti universitari ed agronomi, noti con l’acronimo CeRTES, Centro Ricerche Tappeti Erbosi Sportivi, che hanno dichiarato: «Avevamo notato
che le erbe infestanti si infiltrano anche nelle superfici in sintetico e ci siamo chiesti se al posto delle erbacce non fosse possibile farci crescere quelle migliori per creare un prato». Il tutto è stato poi possibile
con la collaborazione dell’Università di Pavia e della Limonta, specializzata in campi artificiali e titolare del brevetto internazionale.
L’erba è piantata in uno strato di 6 centimetri riempito di un miscuglio organico di origine vegetale, un insieme di cocco, sughero, sabbia di fiume e sostanze usate nei terreni sintetici, con semi piantati di
tre tipi di erba diversi. «La cosa che ci ha convinti - ha poi aggiunto Crescentini - è che vi si sopporta un’attività impensabile sui campi naturali. Lo utilizziamo quattro o cinque volte la settimana, il mese prossimo ci giocheremo 5 partite in 6 giorni ». Senza dimenticare il fattore economico, perchè se da un lato lo stadio è costato il doppio di uno normale (700.000 euro, contro gli usuali 350.000), c’è da azzerare il conto
delle rizollature, che in media richiede ben 1 milione di euro l’anno