Riscoprendo 'Partenope'. Torna alla luce l’opera dimenticata
Notizia pubblicata il 14 gennaio 2009
Categoria notizia : Spettacoli
GHIOTTA opportunità per gli appassionati e per gli storici dell’opera, venerdì sera (ore 20, turno A) con il secondo spettacolo della stagione lirica del Teatro Comunale di Ferrara. Andrà infatti in scena in prima rappresentazione italiana di epoca moderna la settecentesca Partenope, di Georg Friedrich Händel (1685-1759), compositore tedesco del quale ricorre quest’anno il 250° della morte.
L’opera in tre atti, coprodotta dal Comunale insieme ad altri teatri italiani e stranieri, è stata scritta fra il 1729 e il 1730 ed è considerata il primo titolo händeliano esterno ai canoni dell’opera seria.
Sarà il maestro Ottavio Dantone a dirigere l’Accademia Bizantina di Ravenna.
AL RIGUARDO, vi è stata qualche protesta e un accenno di polemica per via dell’annuncio risalente solo ad alcuni giorni fa dell’avvicendamento orchestrale: infatti l’Accademia sostituisce la programmata Cappella della Pietà dei Turchini diretta dal maestro Antonio Florio, un ensemble molto esperto nel repertorio barocco. Insomma è stata sollevata più di una perplessità a proposito del fatto che, senza nulla togliere all’indiscusso valore dell’Accademia Bizantina, quest’ultima ha avuto solo poche settimane per preparare un’opera così ostica. Una obiezione circa la quale il direttore del teatro Gisberto Morselli, proprio ieri nel corso della presentazione, ha ribadito che l’avvicendamento si è reso necessario esclusivamente per motivi di budget.
IL MAESTRO Dantone, dal canto suo, ha sottolineato d’aver affrontato l’opera nel rispetto dei canoni della partitura barocca, non per scopi filologici o «archeologici», bensì per suscitare l’emozione del pubblico. Dal punto di vista della messa in scena, è intervenuto il regista Giuseppe Frigeni dichiarando che ha voluto rendere «la musica ‘visibile’, con una ricerca simbiotica fra immagine e suono», nella consapevolezza che «sono lo spazio e il ritmo a creare le dimensioni psicologiche e non viceversa».
LA VICENDA, dal libretto di Silvio Stampiglia, è ambientata nei dintorni di Madrid alla metà del Settecento; ed è la storia — non priva d’umorismo — di una regina che deve scegliere fra tre nobili pretendenti.
La regia, le scene e le luci sono affidate a Giuseppe Frigeni, i costumi sono di Regina Martino. Sulla scena si esibiranno alcuni fra i migliori interpreti del repertorio antico: Elena Monti (Partenope), Marina De Liso (Arsace), Sonia Prina (Rosmira), Valentina Varriale (Armindo), Cyril Auvity (Emilio) e Gianpiero Ruggeri (Ormonte).
SABATO mattina alle 10.15 e 11.15 si potrà scoprire “Partenope dietro le quinte”, un percorso guidato all’allestimento scenico a cura di Lorenzo Cutuli (su prenotazione, 0532 218331).
Unica replica prevista domenica pomeriggio (turno B) alle 16.
foto by http://www.flickr.com/photos/lulacerdarj