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Il rettore Dionigi: I ragazzi di oggi non sono tutti da rieducare

Notizia pubblicata il 10 giugno 2009



Categoria notizia : Cultura


L’EMERGENZA educativa non deve diventare un luogo comune. E soprattutto non è compito dell’Università risolverla. Da poco eletto, il nuovo rettore Ivano Dionigi, si inserisce così nel dibattito aperto ormai da tempo dall’arcivescovo Carlo Caffarra.

Il rettore intervistato sulle pagine di ‘Bologna 7’, settimanale bolognese dell’Avvenire, dice dunque di essere d’accordo «nella sostanza» con l’allarme di Caffarra. Ma, avverte, «dobbiamo stare attenti a non trasformarla in un luogo comune, anche perché i giovani di oggi non sono affatto tutti da rieducare». In ogni caso, aggiunge Dionigi, «non nego che un problema c’è ed è prioritario in un tempo di crisi di valori come l’attuale. La questione educativa va inserita all’interno di un contesto più generale di precarietà economica e sociale». Ma, sostiene Dionigi, non è più un compito dell’Università risolvere questo problema.
«L’Ateneo per molto tempo — afferma infatti il rettore — è certamente stato un luogo di educazione, ma solo per una minoranza. In un contesto piuttosto recente di università di massa, noi abbiamo un dovere preciso: preparare i ragazzi o per la ricerca o per il mondo del lavoro, prepararli bene a un mestiere, formarli anche tecnicamente».
In altre parole, ammonisce Dionigi, «la crescita delle persone non è il compito prioritario dell’Università che comunque la deve agevolare». In questo senso, continua il nuovo rettore, «il professore universitario deve essere un maestro che insegna un mestiere, dialoga, ma non è né un profeta né un visionario. E tanto meno un capo».

foto by http://www.flickr.com/photos/turyddu/