Un museo all’ombra delle antiche glorie
Notizia pubblicata il 21 agosto 2009
Categoria notizia : Cultura
FUORI dalla città di Ravenna, percorrendo verso sud un labirinto di strade reso ancor più complicato dalle infinite rotonde che hanno irrimediabilmente cancellato la Romea Vecchia e la lettura delle vie dell’Impero Romano, si trova l’area archeologica dell’antico Porto di Classe.
Un piccolo Museo sorto nella zona portuale coperta dai detriti alluvionali dei fiumi, mostra i reperti trovati durante gli scavi assieme a un semplificato percorso didattico di quello che è stato il più importante porto militare romano dell’Adriatico.
Non molto distante dalla Basilica di Classe, l’imperatore Augusto nel 1° a.c. fece costruire un grande porto militare che per tutto il periodo imperiale fu alla base della flotta d’Oriente. Il percorso museale, è interessante ma umile, inversamente proporzionale all’importanza del ritrovamento e allo scalo diventato poi in epoca tardoantica e bizantina, base di un rilevante porto commerciale.
L’antico porto ormai dista circa 8 chilometri dal mare e presumibilmente si è insabbiato in poco più di sei secoli. Lo sviluppo delle banchine raggiungeva i 22 chilometri, una dimensione, superata attualmente solo da alcuni porti europei e superiore di 10 chilometri a quella dell’odierno porto di Ravenna. Lungo la Fossa Augusta e attorno ai bacini si svilupparono arsenali e depositi in un sistema di fosse e valli che collegavano popoli che vivevano su palafitte in quelle zone di palude fra il mare e il Po. Gli scavi si sono inspiegabilmente fermati su quello che è stato il più importante porto romano dell’Adriatico. Sotto le sterpaglie c’è senza dubbio ancora sepolto un mondo di importantissimi reperti archeologici che potrebbe contribuire ulteriormente alla lettura della storia.
Nessuno ne parla. All’interno del Porto di Classe si stima che durante l’Impero Romano esistesse una flotta di 250 navi da guerra più una indefinita flotta di navi onerarie che arrivavano dal Mediterraneo e dalla Grecia e navi meno imponenti che trasportavano merci all’interno del Delta.
IL PICCOLO museo è ancora molto distante dalla vocazione turistica della costa romagnola. Esistono progetti di trasformare la zona in Parco Archeologico con concorsi di idee per la musealizzazione dell’intera area che necessita soluzioni sapienti per raccontare e far immaginare al turismo quello che era il mare Adriatico. Due millenni dopo sul waterfront di Porto Corsini, fra la pineta e la spiaggia, un nuovo Terminal sarà in grado di ospitare le grandi navi da crociera. Fra i moli guardiani del porto di Ravenna potranno ormeggiare navi fino a 350 metri lunghezza. Attraccano a poco più di12 chilometri dall’antico e insabbiato porto di Classe.
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