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Parola di Paolo Massobrio. 'Rimini per rilanciare il suo turismo riparta dal centro'

Notizia pubblicata il 22 agosto 2007



Categoria notizia : Turismo


Tra mare ed entroterra Paolo Massobrio, nota firma di numerosi quotidiani e periodici che incontriamo al Meeting dove ha presentato il suo ultimo libro, non ha dubbi e sceglie il centro, cioè il cuore di Rimini

Quando gli chiediamo da quale parte stia nel dibattito che ha visto a confronto l'opportunità del turismo ed enogastronomico Massobrio risponde:

" Ma perché non partire d al centro storico di Rimini? Ieri ho percorso la sua via principale per arrivare ad un nuovo ristorante e mi è piaciuto. Ho visto
un luogo vero, emozionante, carico di storia. Bene allora partire da qui per valorizzare un territorio ampio.

Ma l'entroterra, con la proposta enogastronomica, può davvero risollevare le sorti del turismo di Rimini?

Secondo me risponde Paolo Massobrio quando non si sa più cosa dire o non si hanno dei progetti si tira fuori la parola magica dell'enogastronomia. Mi chiedo: in tutti questi anni i commercianti di Rimini quanto hanno valorizzato i prodotti del loro territorio? Siamo molto vicino allo zero.

Tutti i tesori, vini, olio e formaggi che si producono in questa zona non sono stati parlati sulla Riviera come avrebbe dovuto essere. Il prosciutto di Carpegna l'ho trovato proposto in tutti i ristoranti d'Italia tranne che qui.
Come club Papillon del quale lo stesso Massobrio è fondatore; ndr - faremo un'iniziativa concreta, qui o su Riccione, per mettere su un piedistallo tutti i piccoli produttori racchiusi nel mio Golosario".

Il confronto tra l' entroterra per il turismo enogastronomico e la costa per la proposta balneare non rischia di dividere l'offerta tra qualità da una parte e prodotti massificati dall'altra?

Paolo Massobrio

"Certo. Non si può accettare più che venga quel che venga. Ma sulla costa cosa c'è di qualità, tolti alcuni casi isolati? Deve esserci il contagio della qualità e deve partire dal centro di Rimini. I commercianti del centro devono reagire facendo trovare li la qualità che non c'è altrove. C'è una cosa che mi fa un po' male: ieri parlavo di San Patrignano e mi sono sentito chiedere dove fosse. Eppure è qui vicino ma Rimini non ne ha mai parlato nonostante sia un punto di riferimento in Italia per la qualità di vini, formaggi e accoglienza. E trovo vergognoso il ritardo nel dedicare una via a Vincenzo Muccioli".

In questi giorni lei è al Meeting. Che cosa ha portato?

"Al Meeting abbiamo presentato una novità, un libro che ho scritto per la famiglia. Si intitola Adesso, 366 giorni da vivere con gusto.

In famiglia sta scomparendo il pasto a tavola, caposaldo della nostra civiltà, e sparisce nel solco di una americanizzazione ormai quasi inesorabile, dove l'intervallo per mangiare è solo la breve pausa tra una trasmissione televisiva e un'altra.

Il volume (Comunica Edizioni, 500 pagine, udr) segue la scansione quotidiana di un'agenda, dove vengono pubblicate ogni giorno alcune 'pillole" per stare bene in famiglia e nella propria casa. C'è quindi il cibo, dalle regole d'oro della spesa all'organizzazione della dispensa, dalla conservazione dei cibi alle ricette di base e poi quelle delle feste e alcuni consigli su come rielaborare gli avanzi in cucina.

Ho fatto questo libro per riportare la bellezza dentro la famiglia. A tavola si fa educazione; stando li, con il padre e la madre uno capisce il suo ruolo nella società".