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Teatro in 'prima' alle moline con Marinella Maricardi e Maurizio Cardillo. Quando la coppia scoppia: il gioco al massacro firmato Pinter

Notizia pubblicata il 01 maggio 2009



Categoria notizia : Spettacoli


MARINELLA Manicardi mette in scena Paesaggio e L’amante, due atti unici di Harold Pinter, uno dei massimi drammaturghi dell’ultimo secolo, già premio Nobel per la letteratura, recentemente scomparso.

E sceglie di interpretarli assieme a un altro attore bolognese, con cui ha già collaborato in passato, Maurizio Cardillo. Giovedì 7 maggio, alle 21.15, al Teatro delle Moline debutta in prima nazionale questa nuova produzione di Nuova Scena (repliche fino al 25 maggio).
IN Paesaggio una coppia di domestici parla, ciascuno seguendo il filo del proprio discorso, nella cucina della casa padronale. Non si riesce a cogliere se si tratti di un dialogo o di due monologhi, i due sembrano che parlino attraverso di loro più che tra loro, apparentemente o volutamente sordi alle parole dell’altro. «Il testo — dice Manicardi — scritto nel 1969, è breve, costituito da scene discontinue, pausate da silenzi, quasi un doppio monologo alternato, una sorta di partitura per due attori solisti o un’improvvisazione jazz, in cui due strumenti si lasciano e si rubano lo spazio, seguendo ciascuno un suo tema».
NE L’amante i protagonisti sono un marito, una moglie e i loro rispettivi amanti. Ma questi ultimi non sono altro che un’invenzione della coppia, che in uno strano gioco delle parti ha creato dei doppi di se stessi, fino al momento in cui entra in scena, improvvisa, la gelosia del marito verso l’amante da lui inventato, provocando un pericoloso scontro tra realtà e finzione. Tra il Jekyll di Stevenson e il teatro di Pirandello, «un gioco perfido di spiazzamento dell’identità — continua Manicardi — con l’ironia e il divertimento di una commedia degli equivoci in cui si mette in scena un paradossale triangolo amoroso condotto da due sole persone».
DUE TESTI sulla coppia dove verità e menzogna si confondono e in cui domina la potenza del racconto e della parola. «Pinter è straordinario nella chiacchiera — prosegue la regista e interprete — la chiacchiera quotidiana su cui si aprono abissi, mondi. In entrambi i lavori vengono usati pochi oggetti, solo quelli necessari a connotare gli ambienti». La scenografia essenziale di Davide Amadei, che si trasforma con un cambio di scena a vista tra un lavoro e l’altro, ribadisce la predilezione di Pinter per la “stanza chiusa”, luogo domestico dove i suoi personaggi si sentono protetti o prigionieri o incoraggiati, come in questo caso, a inventarsi teatri dell’io. Info: 051 2910910.

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