Vent’anni di Sangiovesa, l’osteria disegnata da Tonino Guerra
Notizia pubblicata il 03 febbraio 2009
Categoria notizia : Fatti Curiosi
RACCONTANO che Joe Cocker, quando veniva in Italia, non mancava mai di far tappa per assaggiare la pasta e fagioli. «La più buona della mia vita!». Ma ricordare tutti gli artisti, i personaggi della politica e della cultura che sono passati dalla Sangiovesa in questi anni, è un’impresa praticamente impossibile.
«Si fa prima a dire chi non è passato», scherzano, ma non troppo, dal ristorante di Santarcangelo.
Che festeggia ora i 20 anni esatti dalla sua nascita. Era il 2 febbraio 1989 quando il locale, frutto di un’intuizione di Tonino Guerra e di Manlio Maggioli, apriva i battenti per opera del noto imprenditore santarcangiolese. Da allora la Sangiovesa, ricavata negli splendidi spazi di Palazzo Nadiani (uno tra i palazzi più suggestivi del centro storico di Santarcangelo) è la tappa obbligata di politici e cantanti, scrittori e divi del cinema. L’elenco è lungo, anzi lunghissimo: da Fellini a Mastroianni, da Gassman a Dario Fo, dal premio Nobel Menchu a Irene Pivetti, da Rutelli a Riccardo Muti, senza dimenticare Zucchero, Laura Pausini, Ligabue.
Tutti affascinati, loro come i clienti ‘normali’, dai tesori della Sangiovesa. Che non sono solo le splendide sale a volta, o le stufe e i dipinti di Tonino Guerra, o le grotte tufacee da ammirare.
Lo spettacolo vero comincia già dall’entrata, quando (ancora oggi) ad accoglierti ci sono le donne che ‘tirano’ la sfoglia e la piada.
Perché la Sangiovesa non è soltanto forma, ma anche tantissima sostanza: i piatti della tradizione, ottimi e generosi, e i migliori vini di Romagna. «Per me e per tutta la mia famiglia la Sangiovesa è stato un progetto importante — ammette lo stesso Manlio Maggioli — Un modo per riprendere il filo della storia di Santarcangelo». E della Romagna.
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