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Oscar sfida tra Avatar e The Hurt Locker
Notizia pubblicata il 03 marzo 2010
Categoria notizia : Eventi
Una mail bloccherà la marcia di “The Hurt Locker” e Kathryn Bigelow verso l'Oscar A meno di una settimana dalla premiazione, domenica prossima al Kodak Theatre di Los Angeles, impazza il gioco delle previsioni e il vento di Hollywood sembra spirare a favore della regista californiana e del suo thriller degli artificieri americani in Iraq. E, però, il diavolo ci ha messo la coda, perché, infrangendo le regole dell'Academy Awards, Nicolas Chartier, uno dei quattro produttori di “Hurt Locker”, ha chiesto via mail di votare per il film contro lo strapotere blockbuster di “Avatar”. Un incidente di percorso o un autogol.
A scorrere i verdetti degli ultimi premi cinematografici, non c'è dubbio che Bigelow e “The Hurt Locker” possono guardare con fiducia all'appuntamento con l'oscar. Sei premi al Bafta, la British Academ of Film and Television, in primis regia e miglior film. E, poi, un terzetto di allori che promette assai bene: migliore regia per la Directors Guild, miglior montaggio (Bob Murasi e Chris Innis) per l'American Cinema Editors e migliore sceneggiatura (Mark Boal) per la writer's Guild. Riconoscimenti importanti, ma che lo diventano ancor più quando la cabala rivela che nelle sette occasioni in cui si è verificato il terno, per il film è arrivata la vittoria all'oscar. Il clima, insomma, sembra propizio, se non fosse per quella mail infingarda. Riuscirà “Hurt Locker” a superare l'imbarazzo creato dalla improvvida trovata di Nicolas Chartier L'invito esplicito e trasversale al voto ha rotto il gentleman's agreement della gara e potrebbe invertire quello che sembrava il trend vincente.
In ogni caso, forti degli imponenti risultati al box- office, “Avatar” e James Cameron (ex marito della Bigelo) restano a guardare con gli occhiali in 3D. I bookmakers confermano gli oracoli, con vantaggi minimi ma vantaggi sia per “Hurt Locker” su “Avatar” (dati a 1.90 e a 2.10), sia per Bigelow su Cameron (1.33 e 3.25). Più lontani i “Basterds” di Tarantino (13), a distanze siderali “Up in the Air” (51), la poesia animation di “Up” (67), l'inferno Harlem di “Precious” (101), il sogno americano di “Blind Side” (101).
Senza speranze e invisibili i Cohen di “A Serious Man” (201). Anche per le migliori interpretazioni i rumors sembrano avere scelto: per il protagonista maschile, la resurrezione alla vita di Jeff Bridges in “The Crazy Heart” pare in vantaggio sul tagliatore di teste George Clooney“Up in the Air” e l'anima delicata di Colin Firth “A Single Man”, mentre sul versante femminile la rediviva Sandra Bulloc“The Blind Side” sembra avvantaggiarsi sull'eterna Meryl Streep“Julia & Julia” e il bocciolo di Care Mulligan“An Education”. Tutto pronto per la serata finale il cui manifesto mette i due presentatori Alec Baldin e Steve Marin sulle spalle di un Oscar Colossal. Con loro, per allargare i target di ascolto, dovrebbe esserci un quartetto a misura teeen-agers: Kirsten Stewart e Tailor Lautner (“Twilight”), Zac Efron (“High School Music”) e Miley Cyrus, protagonista della serie tv “Hannah Montana”.