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I quattro zampe acquistano più diritti

Notizia pubblicata il 02 dicembre 2010



Categoria notizia : Fatti Curiosi


Il ministro al Turismo, Michela Vittoria Brambilla ha ottenuto un’ordinanza scritta insieme all’Anci (l’Associazione nazionale dei comuni italiani) per aprire le porte dei ristoranti, bar, case di riposo e uffici agli animali domestici.

I soliti cartelli “Io qui non posso entrare”, saranno sostituiti con “Io sono il benvenuto”, questo il cambiamento drastico che i comuni italiani affronteranno nei prossimi mesi. Milano è stata la prima, dato che il nuovo cartello con raffigurato un simpatico quattrozampe è stato già appeso in uno dei bar più noti di via Montenapoleone, il Cova.

Per spiegare l’ordinanza, la Brambilla ha menzionato alcuni numeri. Alla sola anagrafe canina di Rimini sono registrati 13.700 cani e i gatti domestici non sono registrati, ma sono almeno altrettanti. Il 40% degli italiani possiede un animale domestico che porta sempre con se.

Antonio Gamberini, l’assessore al Turismo e attività economiche di Rimini, non butta via l’idea anche se è preoccupato per la modifica al Regolamento di igiene, sanità e polizia urbana che attualmente vieta l’ingresso degli animali nei pubblici esercizi. Gamberini ha dichiarato: “E’ una materia da approfondire per non ledere i diritti di nessuno, chi ha animali e chi non li ha. Ma voglio ricordare che la città di Rimini ha già predisposto numerosi luoghi di accoglienza che vanno dalle aree di sgambatura per i cani nei parchi, ai tanti stabilimenti balneari che hanno allestito zone attrezzate, ai numerosi alberghi che danno ospitalità ai turisti e ai loro animali”.

Più positivo, il sindaco di Riccione, Massimo Pironi che chiede regole precise per l’utilizzo di guinzagli e museruole negli esercizi pubblici. Parlando delle case di riposo, ha aggiunto che l’Ausl dovrà analizzare gli spetti sanitari che sono direttamente legati alle tipologie di struttura a disposizione. Pironi è più scettico sugli animali in ufficio, soprattutto se comunali e ha aggiunto: “Beh, qui si passa da un estremo all’altro: prima non si potevano tenere animali da nessuna parte, adesso ovunque. Comunque è chiaro che se l’animale deve, ad esempio, essere portato da veterinario e nessuno lo può fare, può essere tenuto per il tempo necessario anche in ufficio. Insomma non stiamo a guardare ai casi eccezionali o di emergenza”.