La Filarmonica al gran debutto Doppio concerto a Bologna
Notizia pubblicata il 21 dicembre 2008
Categoria notizia : Musica
LA CITTA’ della musica aggiunge un posto a tavola e accoglie con una partecipazione quasi commovente il primo vagito della neonata Filarmonica del Comunale che domani e martedì (ore 20.30) esordisce al Teatro Auditorium Manzoni di Bologna con la Nona di Beethoven e ospitando la prestigiosa Konzertvereinigung Wiener Staatsopernchor in un concerto da tutto esaurito (per la seconda data mancano ancora solo una ventina di posti in galleria).
«Una risposta incoraggiante che rinfocola il nostro entusiasmo», sintetizza l’entusiasmo dell’orchestra uno dei suoi professori, il clarinettista Giulio Ciofini che si sbilancia anche in un paragone aulico, appaiando la Filarmonica a San Petronio: «La Chiesa dei bolognesi fatta dai bolognesi e dai loro soldi».
Perché la realtà del nuovo complesso si radica fortemente nel territorio raccogliendo l’adesione di duecento soci e mirando ad allargare sempre più la base dei sostenitori (tra loro anche il Resto del Carlino), per i quali si esibirà anche in via esclusiva in concerti privati e chiusi al pubblico che s’incentreranno sull’Integrale di Beethoven e Schubert. Parallelamente è intenzione del direttore artistico, il maestro Alberto Veronesi, programmare anche alcune uscite annuali di grandissimo prestigio e livello tra cui quelle con André Previn con cui sono avviate trattative e che si andrebbe ad aggiungere alle già previste collaborazioni con George Prêtre e il soprano Violeta Urmana attesa nella prima metà di giugno con gli Ultimi Quattro Lieder di Richard Strauss.
MA FIN DALLA prima uscita il livello degli interpreti è ineccepibile. Si va dal baritono Nicola Alaimo, palermitano, al debutto in città dopo 12 anni di carriera, al mezzosoprano Renata Lamanda, lei pure per la prima volta a Bologna e novizia assoluta per Beethoven in tedesco, al soprano austriaco Ingrid Kaiserfeld che invece ha all’attivo ben 35 esecuzioni della Nona con Zubin Mehta, fino al tenore coreano (ma domiciliato a Dresda) Wookyung Kim, un altro volto nuovo per i palcoscenici cittadini.
UNA PARTENZA lanciata di cui va tuttavia verificato l’impatto su una realtà quale quella locale che molti sostengono sia già fin troppo affollata di offerta ed ensemble. Ma dalla sponda Filarmonica arrivano solo rassicurazioni sull’arricchimento che il suo avvento porta nel panorama cittadino: «E per questo ci aspettiamo un sempre maggiore coinvolgimento del tessuto produttivo bolognese», auspica il general manager Alessandro Borchini, sicuro peraltro che ciò non distolga potenziali sostenitori privati dal tableau della Fondazione. «Noi siamo sponsor del Comunale — chiarisce in modo ancor più perentorio Ciofini —.
Il 3% di tutti i ricavi lordi della nostra attività finiscono nel bilancio del teatro nel cui borderò Siae noi siano ricompresi per cui anche i due concerti di domani e martedì risultano come sue rappresentazioni e dunque contribuiscono al numero di produzioni per le quali chiedere il corrispettivo Fus. E la convenzione quinquennale mette al riparo da ogni sconfinamento che possa danneggiare largo Respighi».
Ma se non c’è concorrenza con la casa madre, può stabilirsene con le altre associazioni attive sotto le Due Torri? Veronesi spazza via ogni dubbio citando il caso di Berlino dove sono attivi tre teatri lirici e 12 orchestre sinfoniche. «E la capitale tedesca non è una città ricca, ha il 16% di disoccupazione. Eppure sostiene una grande poliedricità di eventi perché bisogna rendersi conto che se si impoveriscono cultura, scuola e ricerca scientifica, ben poco di buono resta».
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