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Ora Di Religione Scuole Bologna

Notizia pubblicata il 21 settembre 2009



Categoria notizia : Fatti Curiosi


Scuola. Ieri Bologna Sette ha lanciato l'accusa. Don Buono vuole denunciare alla Gelmini la “discriminazione”. La religione a inizio e fine orario. Rivolta di cattolici e non credenti. Scuola e Costituzione: "Ma noi siamo di serie C perchè ci mancano pure i docenti

Chi sceglie religione deve seguirla alla prima o all'ultima ora, chi rifiuta l'insegnamento cattolico spesso manca dei docenti per seguire l'attività alternativa. Più che una guerra tra poveri sembra una battaglia tra discriminati. Questo il quadro dell'ora di religione nelle scuole cittadine che sta creando attriti, polemiche e minacce di esposti e ricorsi al tribunale. Ieri il settimanale Bologna Sette, supplemento del quotidiano Avvenire organo della Curia bolognese, ha voluto ribadire che gli studenti discriminati sono quelli che scelgono l'ora di religione cattolica.
In particolare il giornale denuncia la situazione del Liceo scientifico Fermi dove si sottolinea che la dirigente è responsabile di questa organizzazione dell'orario. "Ora salta fuori una circolare ai genitori degli alunni che non si avvalgono della religione, dove, nero su bianco, la dirigente “chiede la collaborazione delle famiglie affinchè queste autorizzino l'uscita da scuola durante le ore di attività alternative” non potendo la scuola garantire la sorveglianza di questi alunni durante l'ora di religione". Per il quotidiano dei vescovi si tratta di "una indebita intromissione nella libertà di scelta",per di più la dirigente (ha smentito di aver fatto pressioni) secondo i cattolici intendere collocare l'ora di religione all'inizio o alla fine dell'orario.
Sempre secondo Bologna Sette, riprende la denuncia di don Raffaele Buono direttore dell'ufficio per l'insegnamento della religione cattolica, al Fermi: "ben 30 classi su 55, cioè il 71%, hanno religione alla prima o all'ultima ora". Vista la situazione don Buono chiede un "fermo pronunciamento" delle autorità scolastiche provinciali e regionali ma non si ferma qui: "Siamo pronti a portare la vicenda fin sul tavolo del ministro Gelmini".
Gli studenti,più del 30% in città, che non scelgono l'ora di religione sono rappresentati da Bruno Moretto di Scuola e Costituzione. "Ci sono anche i discriminati di serie C che non hanno neanche i docenti, don Buono ha ragione a criticare la preside che organizza così l'orario. Chi ha scelto l'ora alternativa ha il diritto di avere l'insegnamento. Se don Buono mostra interesse anche per questo aspetto siamo disposti a fare una battaglia insieme". Il ragionamento di Moretto è semplice: non è una battaglia alla Peppone e don Camillo ma la violazione costituzionale sulla libertà di scelta: "Che tocca chi vuole fare religione e chi vuole fare altro".